Per il completamento del raddoppio la partita si gioca sul campo economico

Ritratto di Saro Di Paola

21 Settembre 2022, 08:04 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Com'è risaputo "Margherita", la talpa che attraverserà il sottosuolo di Cefalù per realizzare le due canne, da Ogliastrillo a Fiume Carbone, della galleria "Cefalù", è una macchina che può avanzare con una duplice modalità.

Come si dice in gergo, è una macchina DUAL MODE.
Una macchina, che, nei tratti in cui il sottosuolo è soffice, disomogeo, incoerente ed acquifero, può procedere in modalità, chiusa, a pressione, cosiddetta EPB (Earth Pressure Balance), cioè col materiale di scavo tenuto in pressione nell'apposita camera mediante l'aggiunta di schiumogeni, mentre la vite senza fine, coclea, lo carica sul nastro trasportatore.
                                                                   
Una macchina che, nei tratti in cui il sottosuolo è costituito da formazioni rocciose stabili, può, invece, procedere in modalità aperta cioè col materiale di scavo non in pressione.

Due modalità diverse in funzione delle caratteristiche idrogeologiche e geomeccaniche del sottosuolo che la macchina incontra nel corso del suo avanzamento.
Cioè, strada facendo.

Sì, strada facendo.
Infatti, nella generale consapevolezza della complessa variabilità delle caratteristiche idrogeologiche del sottosuolo, per quanti, numerosi, sondaggi si fossero fatti, e non sono stati fatti, prima di disegnare il tracciato del raddoppio con la fermata sotterranea, sarebbe stato impossibile conoscerle metro dopo metro.
Sarà nel corso della realizzazione  della prima canna che le conosceremo, metro dopo metro, per localizzare le criticità e farne tesoro nella realizzazione della seconda
Così, giustamente, ritenne di dover precisare l'ing. Pinna, in sede di presentazione del "progetto esecutivo".

Le caratteristiche idrogeologiche e geomeccaniche dei primi 700 metri circa di sottosuolo, sinora, attraversato da Margherita sono state tali da avere reso necessari cambi della modalità di avanzamento in numero superiore a quello che era stato messo in conto.
Durante i cambi la macchina è rimasta ferma e, conseguentemente, la sua velocità d'avanzamento è risultata, ad oggi, ben al di sotto di quella media prevista nel cronoprogramma dei lavori.

Se, poi, le variazioni delle caratteristiche del sottosuolo sono troppo repentine ed improvvise può, anche, accadere che a fermare la marcia della talpa e ad imporre il cambio di modalità siano i danni in superfice.
Proprio com'è accaduto una ventina di giorni addietro a Vallone di Falco.
Dove la variazione del sottosuolo, da quarzarenite compatta a materiale soffice e ricco d'acqua, è stata talmente repentina da non avere dato il tempo di operare il cambio della  modalità di avanzamento.
Sicché, la macchina, per pochissimi metri, si è ritrovata ad avanzare in modalità aperta laddove sarebbe dovuta avanzare in modalità chiusa, innescando il fornello sotterraneo manifestatosi in superficie con la predetta voragine.

Delle due modalità d'avanzamento, a dare maggiori garanzie rispetto ai cedimenti che lo scavo sotterraneo può causare in superficie è, ovviamente, quella in pressione.
In particolare nei tratti lungo i quali la macchina viaggia a modesta profondità.
Però, tale modalità, altrettanto ovviamente, comporta maggiori oneri economici per l'impresa.

Al riguardo, una domanda viene spontanea.
Se dovesse essere necessario che la talpa avanzi in pressione per tutti i 14 km circa delle due canne della galleria "Cefalù", potrà l'impresa farsi carico del maggiore onere economico complessivo?
A mio giudizio, no.
Per una ragione ovvia.
Tale maggiore onere si andrebbe ad aggiungere al ribasso del 20,5079% che la ToTo ha offerto per aggiudicarsi l'appalto.
Oltre 10 anni fa, nel giugno del 2012.

A mio giudizio, quindi, per il completamento delle opere previste nel raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono, la partita si gioca sul campo economico, oltre che su quello tecnico-realizzativo.
Ciò a prescindere dalle difficoltà, se non dall'impossibilità tecnica, di realizzare le opere minime indispensabili per l’esistenza e per l'esercizio, in sicurezza, della fermata sotterranea, sulle quali nulla aggiungo rispetto a quanto ho, reiteratamente, scritto.

Intanto, ad Ogliastrillo, nonostante siano passati, oramai, parecchi giorni da quando è stato ultimato “il tombamento” della voragine di Vallone di Falco, 150 operai continuano ad essere in cassa integrazione, il nastro di Margherita ed i “Kingstone” per il trasporto dello smarino
         
sono, ancora, malinconicamente, fermi.

Sono avvisaglie della partita sul campo economico, tra la ToTo e la committenza, dal cui risultato, a mio giudizio, assai incerto, dipenderà il tempo di ultimazione del raddoppio, se non, addirittura, la sua stessa ultimazione.
STIAMO SERENI”, però.
Tanto, alla fin fine, il vecchio tracciato e la vecchia stazione di Cefalù non li toccherà nessuno.

Saro Di Paola, 21 settembre 2022