Aiutiamo Cefalù a salvarsi

Ritratto di Angelo Sciortino

13 Agosto 2022, 23:48 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La riflessione che sto per fare riguarda Cefalù, ma può estendersi a tutta la Sicilia e persino a tutta l'Italia. Essa, infatti, considera la nostra storia politica a partire dal 1960 e quella di Cefalù, che proprio in quegli anni, con la nascita del Village Magique, godette di un grande sviluppo turistico e di una crescita della ricchezza e dei posti di lavoro. Lo stesso accadde per l'Italia. I numeri parlano da soli. Nel periodo fra il 1951 e il 1958 il prodotto interno lordo dell'Italia aumentò a un tasso medio annuo di oltre il 5%, nel 1959 sfiorò il 7% e superò l'8% nel 1961. In quegli anni, per la prima volta nella storia millenaria delle popolazioni stanziate nella penisola, la quota della popolazione attiva che lavorava nell'industria e nei servizi superò, come a Cefalù, i lavoratori del settore agricolo. In poco più di un decennio, l'Italia era diventata irreversibilmente un Paese industrializzato. Fra il 1953 e il 1961, la crescita media della produttività fu del l'84%, accompagnata da un incremento dei salari del 49 per cento. Nel 1960, mentre si svolgevano a Roma i giochi olimpici e la nuova Italia del "miracolo economico" fu visibile in tutto il mondo, una giuria internazionale nominata dal Financial Times attribuì alla lira italiana l'Oscar della moneta più salda dell'Occidente. Il cosiddetto Oscar delle monete.

Andava tutto a gonfie vele. Al Village Magique, divenuto presto Club Méditerranée, seguirono le nascite degli alberghi Santa Lucia e Jolly Hotel, nonché uno sviluppo edilizio privato e pubblico, che lasciava presagire una nuova Cefalù più moderna, tant'è che si cominciò a definirla Perla del Tirreno, in grado di confrontarsi con Taormina, il cui turismo aveva iniziato il suo sviluppo già a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento.

Accadde però che l'Italia e la stessa Cefalù, per scelte politiche e amministrative sbagliate, fecero di tutto per distruggere il lascito che uomini come De Gasperi, Einaudi, Giardina e altri avevano lasciato in eredità. Fu un momento che io ho vissuto personalmente, anche se ero appena quattordicenne quando ci fu questa inversione. Sarebbe bello poter contare sul ricordo di tanti vissuti in quegli anni. Quello di tenere un diario o di scrivere a una certa età le proprie memorie – aveva auspicato l'autore de Il Gattopardo – dovrebbe essere un dovere "imposto dallo stato": il materiale che si sarebbe accumulato dopo tre o quattro generazioni avrebbe un valore inestimabile: molti problemi psicologici e storici che assillano l'umanità sarebbero risolti”. Senza arrivare a condividere l'ottimismo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sulla efficacia risolutiva di molti problemi, certamente è valido il contributo che i documenti di vita della gente comune possono dare a una più realistica comprensione del passato. Comunque, tento di proseguire nella ricostruzione, servendomi dei miei ricordi.

Nel 1962 nasce il governo tripartito presieduto da Amintore Fanfani, con la partecipazione di DC, PSDI e PRI, con l'astensione benevola del PSI. Il 4 dicembre del 1963 Aldo Moro compone il primo governo di centro-sinistra con la partecipazione attiva dei socialisti: nasce così il Centro-sinistra organico formato appunto dalla Democrazia Cristiana alleata con il PSDI, con il PRI ed anche con il PSI. Il Presidente della Repubblica si chiamava Giovanni Gronchi. Comincia la lenta decadenza dell'Italia. La lira perde valore di anno in anno, la scuola sforna sempre più ignoranti, il numero dei disoccupati aumenta, riprende l'emigrazione e stavolta anche quella dei laureati, l'amministrazione della Giustizia arretra e le mafie avanzano.

E Cefalù? Segue il destino del resto d'Italia, arricchendosi di amministrazioni sempre meno capaci d'aiutarla: arretra il suo turismo, subisce maltrattamenti il suo territorio, i cittadini non si fidano più dei loro amministratori, prosperano le clientele. Negli ultimi anni la situazione rasenta il disastro ed è destinata a peggiorare dopo le ultime elezioni. Bisogna avere gli occhi coperti da prosciutto per non rendersene conto.

Che cosa mi aspetto? Di morire prima che muoiano Cefalù e l'Italia.