Ennesima sentenza di condanna del nostro Comune

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Marzo 2022, 15:07 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il Presidente della Repubblica e Papa Francesco hanno elevato formale protesta contro i sindaco Rosario Lapunzina per non averli citati nell'appello al CGA contro una sentenza del TAR, che aveva rigettato un suo ricorso contro la sentenza di rigetto della richiesta di risarcimento per presunti torti e ritardi subiti in relazione alla mancata assunzione del servizio idrico da parte di AMAP.

Sono citati infatti: a) la Presidenza del Consiglio dei Ministri; b) l'Assessorato regionale energia e servizi di pubblica utilità; c) la Presidenza e il Presidente della Regione Siciliana; d) l'Assemblea Territoriale Idrica (ATI). Insomma, tutti, tranne il Presidente Mattarella e Papa Francesco! E dire che la conoscenza della scienza giuridica nelle sue declinazioni di Diritto Amministrativo, di Codice di procedura civile, penale e amministrativa gliene dava il diritto più che allo stesso CGA!

Comunque sia, il CGA ha iscritto il ricorso al n. 1282 del Registro Generale e infine lo ha trattato, emettendo una sentenza che ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato e, insieme a esso, la domanda risarcitoria.

Dovrei riportare i brani più significativi, in fatto e in diritto, del dibattimento, ma preferisco non operare la scelta, per lasciare che siano i lettori a farla senza interferenze con la mia opinione. Allego, pertanto, il documento per intero in pdf alla fine di questo intervento.

Una riflessione personale è però d'obbligo. Da anni i cittadini non pagano per la fornitura d'acqua, perché da anni non ricevono bollette per pagarlo. Sono felici e credono di aver vinto, perché in ogni caso le bollette superiori ai due anni non possono essere addebitate, per cui essi sono convinti di aver comunque risparmiato il costo delle forniture degli anni precedenti. Non è così, purtroppo. Già il Comune ha affrontato, per il servizio e per le riparazioni spese ingenti (oltre cinque milioni), che gravano sul suo bilancio comunale e quindi sulle imposte che i cittadini sono e saranno costretti a pagare. A queste spese devono essere aggiunti i crediti vantati dal potabilizzatore, requisito dal Sindaco e da quel momento non più funzionante.

Insomma, un lascito alla futura Amministrazione, che ci costringerà a prendere atto che anche i suoi plaudenti sostenitori saranno costretti a dissanguarsi per colpa del loro pupillo.

sentenza cga acqua.pdf