La plurisecolare storia di un teatro a Cefalù

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Marzo 2022, 14:40 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Un antico teatro all’aperto, quasi una terrazza, era dislocato a Cefalù accanto all’antico Tocco (gli attuali locali del Circolo Unione), pubblico portico e sede delle riunioni del Governo Cittadino, intorno al 1590. Questo teatro cessa la sua attività forse intorno al 1609, anno in cui viene acquistato da una certa Mariuzza de Martino . Non ho altre notizie relative a teatri esistenti in Cefalù, se non quelle tratte dalla documentazione attinente al Teatro Comunale, secondo la quale, prima che quest’ultimo fosse costruito, ne sarebbe esistito uno, una sorta di magazzino, del quale si cita il palcoscenico, gestito privatamente da una associazione. In seguito a una scissione (1814) di quest’ultima, una delle parti decideva di costruire un teatro ex novo. La sua costruzione veniva iniziata tra il 1816 ed il 1817, su progetto dell’arch. Antonio Caruso, dopo un accordo con i frati del Convento di S. Nicola, sul cui terreno sarebbe stata presente una parte della struttura. Nel 1837, durante l’epidemia di colera, il teatro, completo nella sua forma originaria, palcoscenico, sala e due ordini di palchi, viene usato come lazzaretto. La conseguente ristrutturazione, troppo onerosa per le famiglie proprietarie, ne consiglia, nel 1847, la cessione al Comune. La situazione politica e la mancanza di fondi rallentano l’intervento di restauro. Il teatro rimane comunque attivo e si registra solo una variante rispetto alla struttura originale: viene costruito un nuovo ingresso che resta, però, incompleto. Il poeta Carmine Papa in una sua poesia ricorda una manifestazione di premiazione scolastica svoltasi al suo interno nel 1870. Si arriva così alla chiusura del Teatro per i danni subiti dal soffitto. Finalmente nel 1884, su progetto dell’ing. Emanuele Labiso (Gela 1805- Palermo 1893), si inizia l’operazione di ampliamento e restauro. Si costruisce il loggione e si dà incarico nel 1889 al pittore cefaludese Rosario Spagnolo di decorare il soffitto, affrescare le pareti e predisporre il sipario e i fondali. L’attività teatrale è intensa, si ospitano le migliori compagnie. Nel nuovo secolo l’attività teatrale si alterna a quella cinematografica, lasciando spazio alle pubbliche manifestazioni, quindi, durante il periodo fascista, si effettuano attività di Dopolavoro. Nel 1947 il Comune affitta la struttura come sala cinematografica. Il Teatro diventa il fulcro dell’attività sociale della città, di tanto in tanto qualche recita, qualche veglione o serata di varietà, ma dagli anni ’50 in poi il locale serve quasi esclusivamente da Sala Cinematografica. Nel dicembre del 1980 il Teatro ritorna in possesso del Comune di Cefalù. Viene allora usato per riunioni ed assemblee e, presto, diventa sede di prove per alcune Associazioni Locali. Ormai completamente degradato, diventa inagibile. Nel febbraio del 1982 l’Assessore Regionale al Territorio approva il Piano Particolareggiato del Centro Storico. Il progetto comprende il Teatro Comunale indicato come sub-isolato 2. Il 26 novembre 1982, a seguito di una richiesta firmata da numerosi cittadini di Cefalù e da esponenti del mondo musicale, culturale e artistico di Palermo e Cefalù, il Consiglio Comunale di Cefalù delibera di intitolare a Salvatore Cicero il Teatro Comunale di Cefalù. L’intitolazione viene approvata e ratificata dal Ministero alla Pubblica Istruzione nel 1994. Nel Marzo 1984 la Giunta Comunale affida l’incarico per redigere il progetto di restauro del Teatro. Il progetto non ottiene il beneplacito della Commissione Edile. Nel mese di dicembre del 1985 la Soprintendenza ai beni Ambientali ed Architettonici esprime parere contrario sul progetto di restauro del Teatro. Nel 1986 si forma un Comitato “Per il Teatro Comunale” formato da “ uomini diversi per concezioni ideali e politiche” e molte Associazioni locali. Con la partecipazione di queste ultime, l’11 dicembre, si organizza una manifestazione-spettacolo di protesta a favore del Teatro Comunale, presso il Tendone Basket di Cefalù. Ineccepibile l’organizzazione attuata dal Comitato con il coordinamento di Gigi Nobile, regista de l’Armonia, e Nico Marino de I Cavernicoli, simpatico conduttore della serata: tutto si è svolto con grande ordine nonostante il grossso numero dei partecipanti . Davanti ad un numeroso pubblico salgono sul palcoscenico del “tendone basket” ben 112 artisti: I Cavernicoli, le cooperative teatrali Armonia e Ras Melkart, la Banda Musicale Santa Cecilia, i gruppi Cefalù Folk e Astro Folk, e Maria Di Paola, in veste di presentatrice assieme a Nico Marino de “I Cavernicoli”. L’anno successivo, appena si insedia la nuova Amministrazione, il Comitato pubblica una lettera aperta denunciando la mancata ottemperanza, da parte dell’Amministrazione Comunale, degli impegni pubblicamente assunti nella seduta consiliare del 23 febbraio 1987 e la mancata presentazione, da parte dei progettisti, promessa entro il 31 maggio di quell’anno. Alla fine un progetto che mette tutti d’accordo, permette di poter dare l’avvio ai lavori, che però vengono successivamente interrotti.