RADDOPPIO FERROVIARIO: la cerimonia per “l’accensione simbolica di Margherita”

Ritratto di Saro Di Paola

4 Marzo 2022, 08:00 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Giornata di festa, ieri, al cantiere ToTo di Ogliastrillo.
                                                                                 

         
La festa per “l’accensione simbolica di Margherita” si è svolta nel rispetto del programma che era stato stilato per la cerimonia.
Con i saluti ed i ringraziamenti ai convenuti dati in ordine da:
Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI
                                                                                    
Alfonso Toto, Direttore Generale della ToTo Costruzioni Generali
                                                                                    
Luigi Evangelista, Direttore Gestione Progetti Infrastrutturali di Italferr
                                                                                    
Rosario Lapunzina, Sindaco di Cefalù
                                                                                    
Pietro Musotto, Sindaco di Pollina
                                                                                    
Marco Falcone, Assessore Infrastrutture e Mobilità Regione Sicilia
                                                                                    
Giovanni Carlo Cancellieri, Sottosegretario di Stato Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili
                                                                                    
Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù,
                                                                                   
che ha, anche, impartito la benedizione ai convenuti ed alla talpa.
                                                                                   
Dopo i saluti, i ringraziamenti e i discorsi di circostanza, in perfetto orario, le 12,00 erano passate da pochissimi minuti, il momento più atteso della cerimonia:  l’accensione simbolica di Margherita”.
Vera Fiorani, richiamata sul palco, ha voluto accanto a sé le Autorità ed i Tecnici che erano intervenuti ed ha schiacciato il pulsante.
        
La talpa, dopo pochi secondi, ha fatto sentire la voce dei suoi motori.

Da ieri, anche per me la talpa si chiamerà Margherita.
Se continuassi a chiamarla Cefalina, come l’avevo battezzata io, mancherei di rispetto alla scelta di cuore del Dott. Alfonso Toto, che, come ha precisato ieri, ha battezzato col nome della sua primogenita Margherita la TBM dual mode del diametro di 9,98, della lunghezza di oltre 140 metri, del peso di 1650 tonnellate e con una potenza di 5,6 MW pari a quella dei motori di 8 vetture di formula 1.

Tra le righe dei discorsi di circostanza da parte degli intervenuti, mi hanno sorpreso alcuni passaggi.

Il primo, quello di "autoreferenza allargata" della Fiorani: “se oggi accendiamo Margherita è perché dopo tante avversità, tanti ostacoli e tanti anni di fermo siamo stati tutti bravi” .

Il secondo passaggio della stessa Fiorani, secondo cui la vicenda del raddoppio nella tratta Ogliastrillo-Castelbuono è stata lunghissima perchè iniziata nel 2014.
In vero l’ultimo progetto definitivo della tratta è datato 2003 e l’appalto alla ToTo 2012.

Il terzo passaggio di Alfonso Toto, secondo cui Margherita avanzerà alla media di 16 metri al giorno ed impiegherà 900 giorni finendo per ultimare le due canne entro il mese di novembre del 2024.
Il che sarà impossibile:
- solo a considerare il tempo, da agosto 2021 al marzo 2022, che è stato necessario per assemblare Margherita e solo a raffrontarlo con quello che si può prevedere necessario per scomporre Margherita dopo che sbucherà a Fiume Carbone, per riportarne le componenti a Ogliastrillo e riassemblarle;
- senza considerare eventuali “imprevisti idrogeologici” ed i fermi, certi, per la manutenzione ordinaria delle componenti della talpa ed i fermi, paventati e possibili, per  la difficoltà di reperire altre discariche per i materiali di risulta dagli scavi, oltre quella della cava di Roccalupa, nella quale, è certo, non potrà essere riversato neanche il milione e mezzo di metri cubi dello smarino delle due canne della galleria Cefalù.

Il quarto passaggio dello stesso Direttore Generale della ToTo, secondo cui la fine dei lavori del raddoppio è programmata entro il 2025.
Il che sarà impossibile:
- solo a considerare che, frattanto, dovrebbe essere ultimata la fermata sotterranea di Cefalù, dovrebbe essere realizzata a Fiume Carbone la sottostazione elettrica e dovrebbe essere dismessa quella di Pietragrossa.
Il tutto, senza che, ancora a marzo del 2022, si disponga di un progetto esecutivo della fermata di Cefalù e senza che, per tale fermata siano stati fatti gli ulteriori sondaggi indispensabili per evitare “imprevisti geologici” come quello verificatosi, giusto un anno addietro, proprio ad Ogliastrillo o come quell’altro verificatosi nel 2012 in vicolo Bernava a Palermo;
- senza considerare i tempi per realizzare "con la tecnica del microtunnelling" il Rio Pisciotto, cioè il tunnel del diametro di 2,50 metri, che, con la funzione di “cunicolo di drenaggio“, dovrebbe(?), o avrebbe dovuto, collegare la canna lato mare della galleria Cefalù (www.qualecefalu.it/node/18730
                                                                                       

ad una vasca di depurazione prevista alla foce del torrente Pisciotto, cioè, a ridosso della sede del lungomare, in corrispondenza del Maljk, per convogliarvi le acque di drenaggio della fermata sotterranea.              
Probabilmente, per le ragioni che ho spiegato nel mio scritto (www.qualecefalu.it/node/20401 ), quel cunicolo di drenaggio non si farà più, perchè era, o finirà per essere,
soltanto una delle corbellerie previste nel "progetto esecutivo" che venne illustrato il 26 novembre del 2015 nella sala delle Capriate del Comune di Cefalù e di cui si riparlò il 28 gennaio 2016, quando nella stessa Sala, si svolse l'incontro pubblico sulla fermata sotterranea di Cefalù alla presenza del Prof. Liguori, consulente dell'Amministrazione Lapunzina per gli aspetti geologici dei lavori del raddoppio e, in particolare, per quelli connessi alla realizzazione della fermata sotterranea.
- nella certezza che i tredici mesi tra l’ultimazione della seconda canna a novembre 2024 e la fine dei lavori del raddoppio programmata per dicembre 2025 sono assolutamente insufficienti per l’attrezzaggio della seconda canna, per il completamento dell’attrezzaggio di tutta la tratta e per il collegamento dei due binari della nuova tratta a quelli della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo.

Però, a sorprendermi più dei già sorprendenti passaggi che ho elencato è stato l’assoluto silenzio sulla fermata sotterranea di Cefalù, che è stata l’innominata della cerimonia di ieri.

Il silenzio su di essa non giova alla causa del raddoppio nel suo complesso e, con essa, a quelle della Città di Cefalù, di RFI e di Italferr.
Senza certezze sulla fermata di Cefalù prevedere date per la fine dei lavori è esercizio uguale a quello di dare i numeri.
E di numeri ne sono stati già dati sin troppi: il 26 novembre del 2015, il 28 gennaio del 2016 ed il 18 aprile del 2019.
Al riguardo le registrazioni di quanto è stato detto in quelle tre occasioni sono impietose.
Nei confronti di quanti, in quelle occasioni, hanno dato i numeri.
Ovviamente.

In questo scritto non aggiungo altro.
Nei prossimi giorni pubblicherò alcune delle foto del  cantiere di Ogliastrillo e di Cefalina, mannaggia di Margherita, dai punti di vista dai quali le ho potute scattare nel corso della visita guidata che ci è stato concesso di fare dopo l'accensione simbolica di Margherita.

Saro Di Paola, 4 marzo 2022