27 Febbraio 2022, 07:47 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Completata la “linea blu”
ed eseguito il collaudo generale del sistema alimentato dalla linea ad alta tensione, CEFALINA è pronta per iniziare il suo viaggio sottoterra
ed in cantiere si prepara la cerimonia ufficiale del suo varo,
che pare imminente.
L'augurio è che la cerimonia, lungi dal risolversi in un’altra passerella per Rappresentanti delle Istituzioni e Tecnici, che straparlano e finiscono per dare i numeri, come è accaduto per celebrare la ripartenza dei lavori il 18 aprile del 2019 davanti alla finestra di Sant’Ambrogio (www.qualecefalu.it/node/23033 ),
sia la più propizia delle occasioni per affrontare la questione, irrisolta, della fermata di Cefalù.
Con estrema franchezza, nell’interesse generale del raddoppio nel suo complesso e nella duplice consapevolezza che "ad impossibilia nemo tenetur" e che "errare humanum est perseverare autem diabolicum".
Si perché, se la scelta della fermata sotterranea avesse avuto, ed avesse, possibilità di essere fattibile, senza essere foriera di danni che potrebbero trasformare il raddoppio in un' incompiuta, dopo oltre venti anni dalla sua adozione, sarebbe stata tradotta in un progetto esecutivo, nel senso ingegneristico del termine.
Almeno quello.
Ed invece, come tutti sappiamo, neanche quello.
Dopo venti anni, sulla fermata sotterranea di Cefalù, solo esercitazioni grafiche che non hanno risolto la questione.
Saro Di Paola, 27 febbraio 2022
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