Campagna elettorale: l'ironia e la realtà

Ritratto di Angelo Sciortino

19 Febbraio 2022, 19:46 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ho riflettuto a lungo sia sulle necessità di Cefalù, consequenziali a dieci anni di dis-amministrazione Lapunzina, e sia su ciò che un candidato sindaco dovrebbe prefiggersi per accontentare tali necessità, che sono in fondo le necessità dei cittadini.

La mia idea è semplice e luminosa, da attuare con piccole azioni amministrative, che sostituiscano l’imponente e farraginoso corpus normativo attuale. Al compimento del diciottesimo anno, ogni cittadino riceverà senza indugio, ope legis, un lavoro a prescindere dagli studi effettuati, dagli apprendimenti conseguiti, dalle capacità lavorative e dalla volontà di lavorare. Parimenti ope legis al compimento del ventunesimo anno questi nuovi lavoratori riceveranno a casa un questionario in cui sono spiegati la natura e i benefici guadagnati con i tre anni di lavoro a prescindere dal loro rendimento. I cittadini avranno un anno di tempo per decidersi a scegliere un nuovo lavoro preferito. Non un corso di laurea, no, e neppure il diploma che sopperisce d’autorità a ogni conoscenza dello specifico insegnamento. Allo scoccare dei ventidue anni sarà recapitata una pergamena a casa del cittadino, ormai anche elettore, con plico assicurato. Se un interpellato omettesse di comunicare il lavoro prescelto, gliene verrà comunicato uno estratto a sorte da un notaio.

Spero che abbiate colto l'ironia delle proposte e quindi che le riterrete inattuabili e, seppure si riuscisse ad attuarle, che le considererete pericolose per l'economia totale di Cefalù e per il suo futuro. Almeno così dovrebbe essere per ogni cittadino intelligente e responsabile.

Si dà il caso, però, che l'ironia non è stata colta da molti lettori, perché le mie proposte a molti saranno apparse quello che ormai da decenni sono a Cefalù: una realtà diffusa nelle menti della maggioranza dei suoi cittadini, per cui esse formano un'opinione pubblica, che a ogni elezione prende il sopravvento e accompagna gli elettori a esprimere la loro scelta.

Una scelta che ormai da decenni ha fatto retrocedere la città inesorabilmente; una scelta, le cui conseguenze rendono insoddisfatti gli stessi cittadini che l'hanno espressa; una scelta, della quale si ostinano a non riconoscere la loro stessa responsabilità, perché ancora credono che l'ironia della mia premessa sia una realtà, una verità. E allora ecco che qualche candidato promette...promette...promette, per cui finisce con il vincere colui che è più bravo a promettere. Amato e osannato per le promesse, anch'egli finisce con il deludere. Niente paura, però, alle elezioni successive potrà tornare a promettere e troverà gli stessi gonzi pronti a credergli e a dargli fiducia.