Revisione generale del PRG: DUE CORBELLERIE IN UNA SOLA PAGINA

Ritratto di Saro Di Paola

5 Febbraio 2022, 20:58 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Sull’utilizzo a fini pubblici della tratta ferroviaria e dell’area dell’attuale stazione che, a raddoppio ultimato, andranno  dismesse, la politica cittadina, e non solo, iniziò a dibattere nel 1978, quando i Consigli comunali di Cefalù e degli altri Comuni interessati vennero chiamati, per la prima volta, ad esprimere il parere di compatibilità ambientale del raddoppio ferroviario con i propri territori.

Negli anni ottanta l’ipotesi di utilizzo sostenuta da più parti fu quella di trasformare la strada ferrata in asse viario che si allungasse oltre il territorio comunale di Cefalù e, di concerto con i Comuni di Pollina, Lascari e Campofelice, arrivasse a collegare Finale di Pollina ad Imera, con trenini ecologici e pista ciclabile.
L’asse viario avrebbe collegato le numerose strutture ricettive della fascia costiera tra le due località oltre che al centro urbano di Cefalù, all’antiquarium ed all’area archeologica di Himera.
Il tutto, come brandivano i sostenitori di quella ipotesi, con straordinari benefici per l’offerta turistica dell’intero comprensorio.

Era un’ipotesi di utilizzo che, per quanto ho scritto più volte su questo blog  (https://www.qualecefalu.it/node/20413,https://www.qualecefalu.it/node/20970, https://www.qualecefalu.it/node/20966, https://www.qualecefalu.it/node/21287), già negli anni ottanta, era una corbelleria: non aveva, infatti, i presupposti indispensabili per essere avanzata.
Una corbelleria che, però, paradossalmente e maldestramente, il Prof. Trombino ha rilanciato nella variante al PRG, che il Consiglio comunale di Cefalù ha adottato lo scorso 3 novembre, senza che, altrettanto paradossalmente e maldestramente, un solo Consigliere abbia proferito una sola parola.
Eppure la questione non era di poco conto, se è vero com’è vero, che lo stesso Trombino definisce “l’insieme delle aree in atto occupate dagli impianti ferroviari, il primo e principale Ambito di Trasformazione Integrata”, cioè la più importante delle “otto aree che possono assumere un valore strategico di importanza decisiva ai fini dello sviluppo turistico e della riqualificazione urbanistica di Cefalù”.

Alla pagina 126 della relazione Trombino si legge:
Per l’insieme delle aree in atto occupate dagli impianti ferroviari, in previsione della loro dismissione da parte delle Ferrovie, dovrà essere redatto un unico progetto planivolumetrico che ne assicuri l'uso e la fruizione pubblica, orientato a migliorare sostanzialmente la condizione di infrastrutturazione del territorio cefaludese.
Oltre alle attrezzature pubbliche realizzabili nella grande area attualmente occupata dalla stazione ferroviaria, il progetto dovrà prevedere la trasformazione della linea in viabilità pedonale e ciclopedonale ovvero, se tecnicamente compatibile con tale funzione, anche in viabilità per il trasporto collettivo con mezzi elettrici, realizzando in tal modo un collegamento tra il porto di Presidiana e le aree di parcheggio e attrezzature di Ogliastrillo. Tale percorso, a seguito di accordo con i comuni viciniori, potrà prolungarsi sia ad est che ad ovest, realizzando un servizio di straordinaria importanza ai fini della valorizzazione turistica del territorio costiero
.”

L’asse viario per il trasporto collettivo con mezzi elettrici, già negli anni ottanta, non poteva prolungarsi ad est e, neanche, ad ovest del territorio di Cefalù per due ragioni sin troppo ovvie.
Ad est del territorio di Cefalù, il progetto di raddoppio, già negli anni ottanta, non prevedeva la dismissione di un solo metro di strada ferrata ad est dello sbocco della galleria a Malpertugio, che, come tutti sappiamo è ad un tiro di schioppo dalla stazione di Castelbuono.
Ad ovest del territorio di Cefalù, il progetto di raddoppio, già negli anni ottanta, non prevedeva la dismissione di un solo metro di strada ferrata perché il secondo binario, dalla stazione di Lascari a Buonfornello, sarebbe corso, come corre da alcuni anni, in affiancamento a quello esistente .
                                                                   
Per le ragioni che ho esposto, il Prof. Trombino, nel 2021, col raddoppio ultimato sino ad Ogliastrillo e con le opere già realizzate nei pressi della stazione di Castelbuono, mai e poi mai, avrebbe dovuto scrivere la corbelleria, che ripeto, paradossalmente e maldestramente, ha scritto sull’utilizzo, a raddoppio ultimato, della strada ferrata.
Una corbelleria che il Consiglio comunale ha avallato senza proferire verbo.

Quanto alla trasformazione in viabilità pedonale e ciclopedonale, che, secondo Trombino, il progetto “dell’insieme delle aree in atto occupate dagli impianti ferroviari dovrà prevedere per assicurarne l'uso e la fruizione pubblica, orientato a migliorare sostanzialmente la condizione di infrastrutturazione del territorio cefaludese” mi chiedo, per chiederlo al Prof. Trombino ed ai Consiglieri comunali, se sappiano, magari per caso, delle lunghe interruzioni della continuità della vecchia strada ferrata ad occidente di Ogliastrillo
         
e se, altrettanto casualmente, sappiano delle gallerie nelle quali, dal bivio Ferla a Fiume Carbone e da Sant’Ambrogio a Malpertugio, corre la strada ferrata che andrà dismessa. 
Sì perché sapere delle interruzioni e delle gallerie sarebbe bastato per evitare a Trombino di scrivere ed al Consiglio comunale di avallare l’altra corbelleria della pagina 126 della relazione sulla variante generale al PRG.
Infatti, le interruzioni della strada ferrata già dismessa ad occidente di Ogliastrillo non consentono di progettare una viabilità pedonale e ciclopedonale continua e le gallerie ad est del bivio Ferla consentono di progettarne una di cui potrebbero servirsi soltanto i topi.
A piedi e in bicicletta.

Cefalù, 5 febbraio 2022