Quanto è serena questa campagna elettorale?

Ritratto di Angelo Sciortino

21 Gennaio 2022, 19:03 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ho letto l'articolo allegato in foto a questo intervento e non riesco a esimermi dal fare alcune riflessioni. Già nel titolo l'autore riporta tra virgolette le parole dell'ex senatrice Simona Vicari: “Sono serena e candidata”. Della sua serenità non posso che essere contento e altrettanto del suo candore, se esso deriva dal giudizio della sua coscienza. Il problema è, però, che tale candore per chi deve fidarsene come persona delle Istituzioni deve essere accertato da ben tre gradi di giudizio come prevede la stessa Costituzione.

La provocazione prosegue poi con quell'atto dovuto, del quale deve tener conto sicuramente un Pubblico Ministero al momento delle indagini, ma se a indagini ultimate il PM ritiene, secondo il suo giudizio, di aver raccolto sufficienti prove di colpevolezza, l'atto dovuto altro non è che una richiesta di rinvio a giudizio. Un rinvio a giudizio che non è assolutamente una prova di colpevolezza; una prova che dovrà essere stabilita con tre gradi di giudizio.

Però le affermazioni virgolettate non si fermano qui. Che dire, infatti, di “I limiti procedurali impediscono al giudice (più correttamente non un giudice, ma un PM) un più completo procedimento istruttorio”? Se il PM ha ritenuto di chiedere il rinvio a giudizio al GUP, ha certamente ritenuto “completo il procedimento istruttorio” ed ora spetterà al GUP la decisione in forza delle sue indagini e delle prove raccolte sottoporre al giudice (questa volta sì) la loro validità e verità.

Comunque, precisare che la presunzione d'innocenza vale fino a sentenza passata in giudicato è un richiamo non pertinente, perché nessuno, io soprattutto, può considerare un rinvio a giudizio al pari di una sentenza di condanna passata in giudicato. Però, se si ama veramente Cefalù, non può dirsi che “la campagna elettorale continua più serenamente di prima nella trasparenza assoluta”, se si tiene conto della cosiddetta legge Severino, che prevede la sospensione dell'eletto dopo la condanna in primo grado e prima degli altri due gradi di giudizio, che, mi auguro e auguro all'interessata, potrebbero assolverla.

Il problema è quindi: quanto è opportuno insistere sulla propria candidatura, facendo correre a Cefalù il rischio di essere indicata come la città che ha eletto per due volte, la prima con Lapunzina e la seconda con Simona Vicari, un sindaco impelagato in indagini giudiziarie?