29 Ottobre 2021, 14:52 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Il 26 novembre del 2015, quando non era, ancora, passata un’ora dalla fine del primo incontro pubblico sul progetto del raddoppio ferroviario e della fermata sotterranea di Cefalù, sotto il titolo “SALVIAMO IL SALVABILE” pubblicai l’articolo (www.qualecefalu.it/node/18360 ).
All’inizio di quell’articolo, espressi il mio apprezzamento per due passaggi dell’intervento dell’allora responsabile del Servizio Urbanistica e lavori pubblici del Comune, ingegnere Ivan Joseph Duca.
Il primo passaggio, quello nel quale Duca aveva parlato dei passi in avanti, che, negli ultimi mesi, sarebbero stati fatti affinché la nuova tratta ferroviaria e la nuova fermata venissero integrati nella variante al PRG.
Il secondo passaggio, quello nel quale aveva detto che l’Amministrazione aveva dato al Progettista della variante l’indicazione di non prevedere opere molto dispendiose per dotare il centro urbano ed il territorio tutto di quelle infrastrutture pubbliche, che potranno essere realizzate lungo la tratta ferroviaria e le aree dell’attuale stazione che andranno dismesse, prevenendo speculazioni di sorta su queste aree e senza ricorrere, per quanto possibile, ad espropri di terreni privati.
Conclusi quell’articolo scrivendo che nell’ottica di SALVARE IL SALVABILE con l’utilizzo a fini pubblici della strada ferrata e delle aree dell’attuale stazione, che, a raddoppio ultimato, andranno in disuso, la prima e la più fondamentale delle “operazioni” a farsi sarebbe dovuta essere quella di CANCELLARE dal progetto esecutivo LA PIAZZA DELLA FERMATA.
Ciò perché, più che di un nuovo “centro di aggregazione”, come l’ing. Palazzo aveva definito quella piazza, Cefalù ha bisogno di una STRADA URBANA, dal passaggio a livello di Gallizza al bivio Ferla.
Infatti, quella strada urbana, che LA PIAZZA DELLA FERMATA tapperebbe davanti all’imbocco del tunnel di ingresso alla “ fermata metropolitana”, è l’ultima e l’ unica strada, di cui la si può, ancora dotare, all’interno, e nel cuore, di quel vastissimo territorio che è divenuto urbano senza essere stato urbanizzato.
Ricordo quel mio articolo, oggi 30 ottobre 2021, a pochi giorni dall’inizio del dibattito consiliare che dovrebbe portare all’adozione della variante, nella speranza:
- che LA PIAZZA DELLA FERMATA non sia stata recepita dalla variante;
- che la variante medesima contenga le previsioni di utilizzo a fini pubblici dei reliquati della linea ferrata e dell’attuale stazione;
- che con l’adozione della stessa, il Comune, e per il Comune la Politica dei decenni a venire, possa disporre degli strumenti idonei a far capire ad RFI che, nella scelta delle soluzioni sull’utilizzo di tutti i reliquati ferroviari, il DOMINUS è il COMUNE.
Saro Di Paola, 26 novembre 2015
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