15 Ottobre 2021, 14:46 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
Qui si propone una breve riflessione su una idea per realizzare un nuovo fuoco urbano a Cefalù. Essa risponde alla domanda di aggiungere nuovi spazi di utilità collettiva nelle aree centrali ancora suscettibili di definizione progettuale.
Si tratta di integrare i luoghi di incontro sociale già storicamente presenti nel tessuto urbanistico storico, ma non nel resto del contesto della città più recente.
Viene in mente, immediatamente l'oggetto urbanistico per eccellenza, mai tramontato nello scorrere delle civiltà che si sono nel tempo succedute, dall'antica Grecia ad oggi: la Piazza.
Questo spazio tridimensionale, in una visione analogica, sembra giocare, per l'organizzazione del tessuto edilizio, lo stesso rapporto funzionale della cellula staminale con gli organi dei tessuti viventi.
Questo luogo, determina molte altre fondamentali relazioni legate alla necessità del bisogni di socializzazione, che caratterizzano la nostra specie, ad esempio dal piano simbolico, semantico a quello prossemico.
In tal senso le modalità e le distanze con le quali ci si incontra, per instaurare relazioni che promuovono l'identità e il senso di appartenenza, necessitano di spazi pubblici e sono tipiche dei nostri attributi antropologici.
Allora si tratta di individuare nella città attuale, ovviamente nelle parti ancora disponibili, un'area o zona, che si presti ad essere opportunamente riqualificata o rigenerata mediante l'introduzione di edifici di particolare bellezza, tale da potersi strutturare, evocando lo spazio a noi famigliare, dell'Agorà o Forum che dir si voglia.
In tal modo con i complementari elementi che integrano la Piazza (parcheggi, aree verdi, viale di accesso, ecc.) possiamo ipotizzare che, tra via Roma e il lungomare Giardina, si possa realizzare questo fuoco urbano.
Il progetto, che si ipotizza, potrebbe essere, nei suoi fondamentali elementi d'impianto, costituito da un viale alberato, tra via Roma e il lungo mare, dove nella parte terminale, corrispondente all'attuale area utilizzata a parcheggi, si collocherebbe la nuova Piazza.
Immagino che essa debba essere costituita da uno spazio racchiuso da due edifici a U con portici arcuati alla base degli stessi.
Dunque l'asse attuale del campo artigianelli definirebbe l'asse del viale alberato, e nel suo prolungamento, l'asse della Piazza.
Possiamo pensare in questo sforzo ideativo al riordino del tessuto urbanistico attuale e alla realizzazione di edifici di grande pregio architettonico, tale da integrare, il luogo di incontro e di relazione, anche con un originale valore paesaggistico.
Ovviamente è un tema progettuale di grande impegno, la cui soluzione potrebbe scaturire da proposte in un concorso pubblico.
Il tema offre la possibilità di un confronto per sognare nuovi spazzi di bellezza per una Cefalù a cui la politica ha il dovere di dedicarsi con nuovi valori aggiunti.
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