2 Settembre 2021, 10:34 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
Immagine tratta da Facebook
Evitare che i parcheggi pubblici impermeabilizzino il suolo
Occorre un controllo dei cittadini esclusi dalla partecipazione nelle decisioni che trasformano l'ambiente urbano.
Ormai in tutta Europa, in coerenza con le raccomandazioni o indirizzi dell'ONU, per la protezione della natura e della biodiversità, si è diffusa, sia nei regolamenti locali che nelle buone pratiche di amministrazione e costruzione degli ambienti urbani, l'attenzione ad evitare, quanto più possibile, la trasformazione del suolo naturale mediante superfici impermeabili, altrimenti detto artificializzazione dei suoli.
Mi permetto dunque di segnalare di assumere questo orientamento nella nostra città, partendo dalla progettazione esecutiva dei parcheggi, di cui si è avuta, solo episodica notizia nei blog locali, vale a dire di quello cosiddetto “dietro castello”, e quello di servizio all'ospedale cittadino.
L'occasione mi permette di evidenziare una grave lacuna della Pubblica Amministrazione, che ben poco ha messo in campo per sviluppare un processo di partecipazione del cittadino, consapevole della necessità del controllo delle modificazioni del suo habitat e del governo dell'ambiente, e in generale, sulle decisioni d'interesse collettivo.
Nella nostra città non si è registrata alcuna politica di educazione alla partecipazione, salvo poi sentire lamentose attribuzioni della colpevole indolenza e sordità del corpo sociale.
L'assenza di una strategia in tale direzione è stata integrata dai pubblici amministratori con personalismi e contingenti interventi nei fabbisogni della vita urbana, che vanno nella direzione opposta della partecipazione collettiva, come valore centrale del modo di vivere nelle città.
Anche l'informazione tempestiva, precisa ed esauriente è mancata, tanto che alcuni cittadini tra i più interessati alle sorti della città, hanno trovato non sufficienti le notizie, quando venivano comunicate, sotto forma di decisioni già prese nel sito istituzionale.
Evidente che il processo di partecipazione non si alimenta e si risolve con la semplice comunicazione delle decisioni prese.
In tal senso la Pubblica Amministrazione aveva il dovere di elaborare una strategia di partecipazione col fine di integrare le decisioni collettive con le aspirazione degli abitanti.
Voglio sperare che l'importante indirizzo, sulla tutela della biodiversità e la salvaguardia ambientale, possa essere concretamente tenuto in conto almeno nella progettazione definitiva dei parcheggi anzidetti.
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