10 Giugno 2013, 17:08 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
Ho il piacere di far conoscere i lavori di una persona di cui non sospettavo affatto la veste assunta in sovrapposizione a quello che pensavo fosse il suo unico mestiere, ed è stata una piacevole sorpresa. E sono anche compiaciuto del fatto che esporrà, per la prima volta, un suo lavoro nella mostra che si aprirà all’Ottagono di S. Caterina il 14 Giugno. Il pittore Giuseppe Forte, sua guida e amico, così ne scrive:
Salvatore Ranzino con una delle sue opere
“Conosco Salvatore Ranzino da molto tempo, ma solo nel 2000, durante un corso di incisione che si è tenuto nei locali dell'Istituto Statale d'Arte di Cefalù (oggi Liceo Artistico), ho avuto modo di avvicinarmi a lui iniziando così un cammino di amicizia e stima, oggi molto forte e sincera. Ranzino, maestro nell'arte edile per professione, sessantenne, con molta umiltà ma con infinita passione, si avvicina all'arte pittorica in punta di piedi cercando, prima con la matita e l'incisione e poi con i colori, di dare forma e spazio alle sue idee, ai suoi sogni, alle sue visioni paesaggistiche, ai suoi personaggi, con mezzi grafici come la punta secca, la grafite, la china e le tecniche pittoriche, quali l'acquarello e l'olio.
Mareggiata sulle case - olio 50x70
L'entusiasmo di chi ha il cuore puro, la passione sollecitata dalla lettura di libri d'arte o da immagini pittoriche realizzate dai Maestri di tutti i tempi, in particolare dagli Impressionisti francesi e dai Macchiaioli italiani, oltre a tanti artisti contemporanei, dalla visione di programmi televisivi dedicati all'arte, hanno contribuito nell'ultimo decennio ad avvicinare sempre più il Nostro alla pittura tanto da farne, oggi, ragione di vita. Nelle tele che realizza ci mette cuore, energia, sentimento, passione, inquietudine, speranza e anche se per alcune di esse potrebbe essere fatto un riferimento a qualche nome dell'arte contemporanea, riesce sempre a dare un suo tocco personale sia per la fluidità della pennellata che per i toni cromatici usati. La sua vitalità artistica, l'autenticità nella ricerca personale, il desiderio di intraprendere strade non percorse, lo porta, di pari passo, a migliorare la tecnica, che diventa sempre più scaltrita e atta non a presentare la realtà così come può essere vista da tutti, ma rappresentare la realtà a prescindere dai comuni limiti visibili, ri-creandola.
Il ritorno - olio 40x60
La sua è un'arte liberatoria, utile a rasserenare il suo stato d'animo, rimanendo lontano dall'inquietudine del mondo, almeno per qualche ora al giorno, “giocando” con colori e pennelli per esprimere pensieri e sentimenti, funzioni e significati della vita dell'uomo. Con questo intendimento sono nate opere ispirate al lavoro dei pescatori che con fatica tirano le reti sulla riva o vendono il pesce pescato, alla mendicante accovacciata in un angolo anonimo di strada con basole di pietra, pietra come il cuore dell'uomo che non si prende cura della sua solitudine e non si accorge di essa, bisognosa molto più di una carezza che di elemosina per colmare il suo cuore di quella speranza che sembra abbia perduto e che le fa nascondere il volto.
L'estremo saluto - olio 40x50
La ricerca psicologica si fa più acuta e penetrante nei ritratti dei propri cari nei quali lo sguardo diventa il punto di attrazione, e mette in luce la personalità del soggetto rappresentato, mentre la mimica facciale ne riporta i lineamenti della somiglianza. I paesaggi, alcuni dei quali studiati dal vero, angoli suggestivi della nostra campagna, vecchie case alla marina, il lavatoio medievale, la visione del mare da Porta Pescara, il Duomo, porta terra con tavoli e avventori della “Pergola”, la Caldura, e tanti altri, dimostrano l'amore per Cefalù, per questa città dalla storia millenaria, ove la leggenda mescolandosi alla realtà, ci parla di dominazioni, di guerre, di vincitori e vinti, ma soprattutto di arte con al suo apice lo straordinario duomo Normanno, capolavoro indiscusso, di inestimabile valore, voluto dal re Ruggero 2° d'Altavilla.
Ricordi lontani - olio 40x60
Affascinato dalle correnti artistiche dell'arte contemporanea, il Ranzino, oltre al figurativo tradizionale, sperimenta strade per lui nuove e dà vita ad opere che vengono fuori da visioni oniriche, dal fertile immaginario creativo o dalla geometria di linee che danno forma ad oggetti o volti umani stilizzati, che il colore, disposto a luminose campiture, rende suggestivi. Il lavoro realizzato dal Nostro, che ha la virtù dell'umiltà e della semplicità, che ama i luoghi dove vive selezionando i soggetti secondo una sua coerente logica senza mai perdere nulla della genuinità che lo circonda, deve essere guardato attraverso i suoi occhi, così come lui lo ha pensato, incluse le eventuali carenze tecniche di esecuzione, carenze che è sempre il primo a riconoscere, senza fare paragoni, in quanto il suo mondo è così, scevro da sovrastrutture e ipocrisie ma ricco di palpitante partecipazione interiore e grande passione.
Giuseppe FORTE
La dimenticata - olio 60x50
Crocifisso - olio 40x30
Volto di bambino - china 21x29
Ricamatrice - olio 16x23
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