2 Luglio 2021, 21:31 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Il significato di “avere la coda di paglia” è sentirsi in difetto o in colpa per qualcosa e pensare che gli altri vi alludano e si riferisce a chi, non avendo la coscienza tranquilla, si adombra per ogni discorso che ritiene allusivo. Spesso, però, il problema non è la coda di paglia, ma la segatura nel cervello.
Comunque, scendo nei particolari, non prima di riportare un termine inglese per indicare con un acronimo come reagisce chi ha la coda di paglia. SLAPP è un termine nato dall'acronimo di Strategic lawsuit against public participation (Causa strategica contro la partecipazione pubblica), per identificare le azioni legali tese a bloccare la partecipazione pubblica.
Oggi ho ricevuto la notifica che il Pubblico Ministero, al quale è stata affidata la querela presentata dal sindaco Rosario Lapunzina contro di me e di altri due curatori del blog Quale Cefalù, ha chiesto una proroga di sei mesi per le indagini preliminari, in quanto sono ancora in corso le attività investigative per accertare i fatti.
So per certo che sul blog Quale Cefalù in ogni scritto mio e degli altri collaboratori mai sono state usate parole offensive o non corrispondenti al vero e, quando si è criticato, lo si è fatto con argomentazioni, spesso provate da documenti inoppugnabili. Ne concludo che la querela del Sindaco rappresenta proprio il caso dell'inglese SLAPP.
La SLAPP è diventata una minaccia seria alla libertà di stampa e alla partecipazione democratica, per cui si rende necessaria una potente ed efficace azione di contrasto. Una delle caratteristiche principali di una SLAPP è la disparità di potere e di risorse economiche fra il querelante e il querelato. Il querelante ne è perfettamente consapevole e, sfruttando l'elasticità delle norme giuridiche, riesce a trasformare questioni di pubblico interesse in dispute tecnico-legali di diritto privato, che in genere tentano di intimorire il querelato e le cui affermazioni hanno l'unico scopo di metterlo a tacere.
Una SLAPP non ha bisogno di vincere il processo per ottenere l'effetto sperato, visto che il querelante sa fin dall'inizio che le sue accuse sono prive di fondamento o quantomeno esagerate. Ma anche se il giudice riconosce – prima o poi – l'infondatezza della querela – com'è accaduto con altre precedenti querele – e ne ordina l'archiviazione, c'è il rischio (nel caso del “poi”) che la causa resti in sospeso per anni, comportando per il querelato danni alla reputazione. Querele di questo tipo abusano del sistema giuridico e hanno un serio effetto paralizzante sulla libertà di parola e sul diritto di cronaca, visto che sono molti quelli che, magari non trovandosi in grado di sostenere i costi di una causa o d'averne voglia, preferiscono rinunciare da subito al legittimo esercizio dei loro diritti civili.
Per migliorare la protezione dei giornalisti, affrontare meglio minacce e violenze ai danni dei professionisti dell'informazione e implementare all'interno del Consiglio d'Europa meccanismi di allerta e maggiore capacità di risposta, il Consiglio d'Europa ha istituito online la Piattaforma per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti, che comprende la catalogazione e il monitoraggio delle minacce alla libertà di stampa, senza tuttavia operare una specifica distinzione fra minacce dirette e indirette. I casi di SLAPP, benché l’acronimo non compaia mai, si ritrovano sotto il capitolo delle querele per diffamazione, depositate o anche solo minacciate, nel gruppo degli “atti diversi che hanno un effetto raggelante sulla libertà di stampa”.
Forse, però, il sindaco Lapunzina tutto questo non lo sa, per cui continua a servirsi della querela o anche della sua semplice minaccia per intimidire chi lo critica, fosse pure un consigliere comunale, al quale non risponde alle critiche con argomentazioni logiche, ma con la minaccia di una querela.
Potevo mai aspettarmi qualcosa di diverso io, giunto ormai all'ennesima querela?!
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1810 volte