11 Giugno 2021, 06:18 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Ieri sera ho ascoltato il Consiglio comunale, che aveva come punto all'ordine del giorno l'approvazione della transazione tra il Comune, condannato dal CGA al pagamento dei danni in favore della ditta Barranco, e la ditta stessa, che si era accordata con il pagamento di circa 400.000 euro invece dei 780.000 riconosciuti dal Tribunale.
Poiché tale pagamento costituiva un debito fuori bilancio, occorreva che il suo pagamento fosse approvato dal Consiglio. Da qui l'ora di svolgimento del dibattito, che ho seguito attentamente e non poche delle frasi pronunciate mi sembravano note per averle ascoltate o lette in altre occasioni. Soltanto questa mattina una citazione per danni, notificata al Comune per plagio dagli eredi di Franz Kafka, mi ha dato una spiegazione della ragione della mia impressione: le argomentazioni surreali svolte da quasi tutti i consiglieri erano e sono le stesse pronunciate durante il processo immaginato da Kafka. Da qui, quindi, l'accusa di plagio e la richiesta di danni da parte di coloro che esercitano ancora i diritti d'autore, che furono di Kafka. Ma procediamo con ordine.
All'annuncio della trattazione del punto ha parlato il Sindaco. Ha sottolineato che a suo parere i magistrati avevano emessa una sentenza non condivisibile, soprattutto nella parte in cui si imputano al Comune i danni per lucro cessante per gli anni in cui l'albergo ancora non c'era. Vero, non c'era, ma secondo i magistrati non c'era per colpa del Comune, che aveva creato non pochi ostacoli alla concessione edilizia. Il Sindaco e alcuni consiglieri di maggioranza invece hanno attribuito la responsabilità alla stessa ditta, che per ben due anni era rimasta inerte. Inerte? Se la memoria non m'inganna, su iniziativa della ditta, che voleva evitare una procedura giudiziaria, vi furono ben sette incontri sia con l'allora Presidente della Regione on. Crocetta e sia con l'Assessore regionale al territorio Lo Bello da una parte e con il Sindaco e l'ingegnere Non Conforme ma Compatibile dall'altra, che comunque non accettò che si calcolassero gli oneri di urbanizzazione, perché non considerava lecita la concessione. Il mio primo ricordo di Kafka!
Un secondo me lo richiamarono i consiglieri intervenuti dopo la dichiarazione del Sindaco. Il consigliere Augusto Cesare con il suo insistere che “i magistrati non avevano letto le carte” e quindi avevano emesso una sentenza sbagliata; il consigliere Antonio Franco con il suo compiacimento perché l'accordo aveva fatto risparmiare ai cittadini ben 380.000 euro sulla cifra stabilita dalla sentenza; il Presidente del Consiglio Giovanni Iuppa, che rispondeva al consigliere Greco, che sollecitava l'Amministrazione e il Consiglio per addebitare al funzionario responsabile la spesa, che non occorreva tale presa di posizione, perché avrebbe sicuramente provveduto, se Greco aveva ragione, la Corte dei Conti, dimenticando che essa con ogni probabilità avrebbe dovuto addebitare il danno erariale alla stessa Amministrazione e a quei consiglieri che stavano per votare la deliberazione.
Avevo letto il libro di Kafka, insieme ad altri suoi lbri, oltre cinquant'anni fa. Non posso che ringraziare il Sindaco e i consiglieri per avermelo ricordato, recitandone alcune parti nel Consiglio più kafkiano della storia politica di Cefalù. Neanche i democristiani furono capaci di tanto!
Per chi ha voglia di godere di una simile recita, allego il link relativo al Consiglio:
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