Il raddoppio ferroviario e i ricordi dell’impossibile accademico

Ritratto di Saro Di Paola

19 Maggio 2021, 08:45 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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La vista del verde spontaneo sulla strada ferrata abbandonata in quel di Settefrati
                                                                            
mi ha evocato il ricordo del “parco urbano lineare”.
Quello che, secondo il progetto di governo col quale l’On. Simona Vicari si presentò agli elettori nelle amministrative del 2002,
                                                                                               
                   
una volta smantellato l’attuale tracciato della ferrovia  sarebbe stato alberato
per collegare in un’unica linea verde i parchi delle valli trasformando Cefalù in una Città nuova, con una nuova fisionomia ……la Città dei parchi,
per collegare gli alberghi con il centro della Città, attraverso mezzi ecologici (bus o trenino elettrico, biciclette ….),
per dotare Cefalù di una lunga, straordinaria passeggiata panoramica che avrebbe attraversato il territorio come una linea verde.

Il parco urbano lineare con pista ciclabile, che Valeria Piazza, laureanda in Architettura, nella sua tesi di laurea sperimentale aveva previsto finisse sotto il bivio di Pietragrossa.
                                                               
e che veniva sottopassato dalla galleria di accesso alle banchine dei binari con imbocco dalla piazza commerciale più importante di Cefalù: la Piazza Bellipanni all’EGV CENTER.
                                                                              
Il ricordo dell’impossibile accademico al quale, tra il 1999 ed il 2002, in tanti e financo RFI avevano creduto se è vero, come è vero, che l’asse di quella galleria venne disegnato sulla pavimentazione dell’EGV CENTER.
                                                                              
Impossibile il parco lineare perché nessun “progetto definitivo” del raddoppio ha, mai, previsto la continuità della vecchia linea da Cocuzzola a Pietragrossa.
Impossibile la galleria di accesso alle banchine da Piazza Bellipanni perché con pala, picu e carriola, gli unici mezzi impiegabili in quel luogo, è impossibile scavare una galleria lunga più di 250 metri.

L’impossibile che ha distratto la Città facendole perdere di vista il più grande dei vantaggi che le avrebbe potuto, e le potrebbe, derivare dall’acquisizione al patrimonio comunale del tratto di strada ferrata dal passaggio a livello di Gallizza al bivio Ferla.
Per ottimizzare il suo tessuto viario.
Questo l’ho scritto e l’ho detto in tutti i modi.
Da politico e da cittadino.
Sin dal 1988.

Saro Di Paola, 19 maggio 2021