Un dubbio sulla fumosità del PUDM

Ritratto di Giovanni La Barbera

10 Maggio 2021, 21:02 - Giovanni La Barbera   [suoi interventi e commenti]

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Abbiamo notizia, dall'Amministrazione comunale, dell'adozione del PUDM. Molte sarebbero le osservazioni inerenti il tema, ma in ragione della necessità d'essere brevi, mi limito ad accennare ad alcune di queste, non senza premettere che tali osservazioni mettono in rilievo il ruolo, per così dire, vuoto dell'agire amministrativo ad ogni livello .

Spiace tornare sulla inadeguatezza della legislazione regionale, alla quale va addebitata gran parte della generazione di strumenti tecnici che al più producono spese senza una corrispondente utilità per il fabbisogno delle Comunità e delle Amministrazioni pubbliche locali.

L'aver attribuito a un Piano il compito di definire la lottizzazione del demanio marittimo, precedentemente definito più semplicemente piano per l'utilizzazione della spiaggia, costituisce, a mio avviso, un errore metodologico, a cui conseguono diverse difficoltà, da quelle tecnico-redazionali a quelle più propriamente amministrative, che si traducono poi nella lentezza delle decisioni e nelle pessimo utilizzo delle sempre scarse risorse pubbliche.

La lettura della relazione e delle norme mettono in evidenza il contenuto di questo “Piano”, che altro non fa che delineare la partizione del demanio secondo geometriche previsioni, che strutturalmente confermano le concessioni rilasciate ai privati, salvo disponibilità residuali che attendono successive decisioni.

Tutto l'impegno dei redattori, rivolto ad assecondare gli obiettivi che l'Amministrazione si è data, è una costante pleonastica ripetizione di norme già contenuta nella legislazione attuale ( ad esempio le norme per l'abbattimento delle barriere architettoniche e le altre connesse).

Certo i progettisti non possono averne colpa alcuna, essendosi attenuti doverosamente, per quanto gli è stato possibile, alla legge regionale n. 15/2005 e alle Linee guida del 2016, le quali esprimono la natura metamorfica di questa fattispecie di Piano, che trasforma il tradizionale paradigma processuale e dialettico nonché politico, in un mero atto compilativo, abolendo ogni discussione persino in Consiglio comunale.

L'atto compilativo in quanto tale non caratterizza uno strumento di pianificazione, mentre assume più propriamente i connotati di un atto autoritativo sul quale ben poco si può esercitare la democrazia.

Il Piano riguarda un territorio non disponibile alle decisioni di pianificazione, che possono, per loro natura, nei paesi in cui vige la democrazia, scaturire da un processo di partecipazione e non essere solo un atto autoritativo.

Come è noto, il litorale è nella fascia di intangibilità tutelata ex lege regionale n. 78/1976. Inoltre se alla intangibilità si somma la sostenibilità nonché le azioni di conservazione integrate con investimenti tesi alla ricostituzione degli equilibri ecologici naturali, allora si può ben comprendere che il tema del territorio del demanio deve necessariamente far parte integrante dello strumento urbanistico generale, oggi PUG; cosa che nella relazione non viene, coerentemente alle linee guida, menzionato.

Ora, per brevità, si elencano gli obiettivi strategici del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo definiti dall'Amministrazione in quanto li ha adottati con apposito atto deliberativo.

Non vedo altro che una cortina fumogena fatta di espressioni, nei punti che seguono, che preludono ad azioni fantasiose si, ma impossibili quanto illogiche, giacché un Piano, che la relazione stessa definisce strumento di programmazione, privo di qualsiasi riferimento a risorse reperibili, è inattendibile nonché insostenibile tecnicamente. Dunque è espressione di fantapolitica e di mancanza di rispetto degli amministrati.

 

  • 1. garantire una gestione sostenibile della fascia costiera;

  • 2. conservare e/o migliorare la qualità dell’ambiente marino costiero;

  • 3. ridurre le emissioni di gas inquinanti e climalteranti;

  • 4. proteggere la popolazione e il territorio dai fattori di rischio;

  • 5. promuovere politiche energetiche sostenibili;

  • 6. promuovere il turismo e le attività ricreative;

  • 7. garantire una gestione sostenibile dei rifiuti e ridurre la loro pericolosità;

  • 8. promuovere modalità di trasporto sostenibili;

  • 9. migliorare la qualità della vita dei cittadini;

  • 10. garantire una gestione turistica sostenibile;

  • 11. pianificare, nel territorio comunale, le aree del demanio marittimo ricadenti nell’ambito territoriale comunale di Cefalù;

  • 12. individuare delle destinazioni differenziate del territorio demaniale medesimo;

  • 13. indicare delle prescrizioni, dei divieti e dei vincoli ed ogni altro intervento necessario per la tutela dell’ambiente e per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio;

  • 14. disciplinare, tramite tali obiettivi, il rilascio delle concessioni per l’esercizio di attività nei beni del demanio marittimo.