Un Consiglio comunale sui generis

Ritratto di Angelo Sciortino

28 Aprile 2021, 12:08 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri sera riunione del Consiglio Comunale. L'ho seguito dall'inizio alla fine, ma oggi non riesco a parlarne come se da esso possa dedursene un significato; quel significato che una istituzione come un consiglio comunale deve avere, se vuole essere il rappresentante della Città e con lo scopo di proporre soluzioni ai problemi.

Capisco che la diffusione del virus abbia potuto imporre gli interventi del Sindaco tesi a informare dello stato dei contagi; capisco pure che alcuni consiglieri abbiano dato sfogo alla loro logorrea, allungando inutilmente il tempo della riunione; capisco pure che il punto all'ordine del giorno relativo alla dismissione di alcuni beni comunali poteva trattarsi senza precisi riferimenti ai danni erariali già ammessi da sentenze della magistratura. Non riesco però a capire come il dibattito, soprattutto nella parte sostenuta dai consiglieri di maggioranza, non abbia dato come risultato una visione ampia e approfondita sia degli argomenti trattati e sia della situazione di stallo in cui versa l'economia di Cefalù.

Credo che questo sia il caso simile a quello che spinse Voltaire a rispondere a chi gli chiedeva se avesse letto i Padri della Chiesa: “Li ho letti e me la pagheranno!”, per cui anch'io posso rispondere: ho ascoltato il vuoto dibattito e me la pagheranno.

Il problema vero è però che sono i cittadini tutti a essere creditori per un simile vacuo dibattito, che aveva e ha come tema il futuro di Cefalù. Mi chiedo, infatti, che cosa risolve la vendita di beni comunali, se non si rimedia ai danni erariali, nati dagli errori di questa Amministrazione nella parte politica e in quella burocratica? Danni erariali di milioni di euro, che sono elencati in una interpellanza inserita nell'ordine del giorno di questo consiglio, ma che ben due volte non è stata discussa, nonostante il suo argomento sia preliminare per ben giudicare gli altri ordini del giorno, compreso quello riguardante il bilancio, che dovrebbe essere trattato alla prossima riunione del 6 maggio.

Ho l'impressione che questo ritardo alla discussione sulla interpellanza sia voluto dalla stessa Amministrazione per evitare di salire sul banco degli imputati per rispondere degli errori commessi, primo fra tutti il mancato controllo delle decisioni dei suoi uffici. E forse – lo dico con un poco di cattiveria – dagli stessi consiglieri di maggioranza, che vengono meno al loro dovere di controllo dell'amministrazione. Questo, almeno, è il giudizio che traggo dalla polemica tra il consigliere Pizzillo e il consigliere Greco.

Non mi resta che sperare, così stando le cose, che sull'interpellanza riflettano le Autorità Giudiziarie, il cui compito non è solo quello di punire i colpevoli, ma anche quello di costringerli a risarcire il danno provocato, evitando di farlo pagare agli innocenti cittadini.