28 Febbraio 2021, 14:21 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Devo confessare che avevo una convinzione sbagliata sulla mia conoscenza della storia di Cefalù: per averne studiato documenti e per aver seguito attentamente i racconti dei più anziani, credevo di averne penetrato ogni anfratto e mi ritenevo buon conoscitore di ogni particolare del passato cefalutano.
Niente di più sbagliato! Vuoti, dimenticanze, ignoranze e superficialità la facevano da padroni. Per fortuna un anno fa la lettura del bel libro di Totò Matassa, I moti rivoluzionari e Salvatore Spinuzza martire del Risorgimento, mi ha aperto gli occhi, facendomi scoprire fatti, che mai avrei conosciuto negli stessi documenti da anni consultati con cura maniacale.
Il libro era stato pubblicato, in due edizioni, da quel Salvatore Marsala, che si ostina da anni a divulgare cultura con un impegno non soltanto encomiabile, ma anche resistente al disinteresse dei cefalutani per la loro storia, una storia che sembra non interessargli più nemmeno per trarne vantaggi economici con un turismo culturale. Tale impegno di Salvatore Marsala mi ha richiamato alla memoria quell'ape, che tentava di convincere la mosca che il fiore è migliore dei rifiuti da essa preferiti, ma inutilmente, perché la mosca era nata e viveva bene in mezzo ai rifiuti. Ecco, Salvatore Marsala è l'ape circondata dalle mosche e Salvatore Matassa è uno dei fiori, da cui trae nutrimento. Sì, nutrimento alla sua coscienza, ma non alla sua tasca.
E allora che cosa mi combinano questa ape e questo fiore? A giugno, Covid permettendo, si terrà a Cefalù un festival del libro, organizzato da Keartbook, l'associazione culturale gestita da Marsala. In quella occasione saranno presentati quattro nuovi libri di Totò Matassa sulla storia di Cefalù. Non conosco i titoli e neppure i particolari di questi libri, ma li aspetto con ansia, certo che in essi troverò una possibilità di uscire dal buio, che da alcuni anni circonda Cefalù, dentro la quale ci si muove tentoni per sua colpa.
Lunga vita e forza, anche sovrumana, a questi due uomini, che mi liberano dei farneticamenti della vita socio-politica attuale.
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