23 Febbraio 2021, 13:04 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
Il fato non c'entra, perché era prevedibile che una legge come la anelata Riforma Urbanistica Regionale, mal concepita e peggio strutturata, finisse, non appena varata, con l'avere la esigenza di essere chiarita e modificata, a prescindere dal giudizio che esprimerà la Consulta sulla decina di articoli impugnati per sospetta incostituzionalità dal Governo nazionale.
Questa breve nota è redatta per l'informazione che si deve agli abitanti di Cefalù, e con riferimento all'iter procedurale relativo alla adozione e all'approvazione, in corso ormai dal 1997 del Piano Regolatore Generale.
Tante sono le domande che ci si può porre su uno strumento di pianificazione e programmazione, che tratta del rapporto Comunità/Territorio, dalla gestazione così lunga e interminabile.
Tralascio e mi soffermo sulle notizie di attualità.
Da informazioni diffuse sui social è giunta la notizia, nelle settimane scorse, dell'invio al Consiglio Comunale del progetto definitivo del PRG, dopo aver ottenuto il nulla osta dal Genio Civile di Palermo, per seguire la prevista finale procedura di adozione, pubblicazione ed approvazione, definita da una disposizione transitoria contenuta nell'articolo 53 della recente Riforma, la quale rimanda alle, appena soppresse, norme della LR 71/1978.
Senonché con circolare n. 1/21, il Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica dell'ARTA precisa, detto in breve, che per i Piani in itinere, non essendo più possibile esperire con l'istanza di approvazione la procedura regionale in vigore nell'assetto normativo precedente la Riforma, viene a mancare l'esame del PRG al Consiglio Regionale dell'Urbanistica, nel cui consesso era parte la Soprintendenza.
Pertanto, deduco che il nostro PRG dovrà giocoforza essere inviato alla Soprintendenza di Palermo per l'esame e il parere di competenza. Auguri!
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