2 Gennaio 2021, 19:48 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Il mio amico Ignazio Maiorana, editore e direttore de L'obiettivo, autore già in giovane età di una raccolta di poesie, mi ha mandato una sua raccolta di brevi racconti, la cui lettura ha avuto il merito di strapparmi dalla solitudine, propria di un vecchio come me, che sente il mondo conosciuto nella sua fanciullezza ormai morto e quindi considera se stesso finito. Grazie ai brevi racconti di Ignazio questa mia solitudine è sparita come per incanto, perché ho capito che, visto che c'è chi ricorda con un sorriso malinconico gli stessi momenti e le stesse persone della mia fanciullezza, non sono più solo.
Non so come devo esprimere la mia gratitudine a Ignazio per avermi strappato all'abisso della mia solitudine, ma so per certo che egli sarà pago del suo successo. Un successo, che non sarebbe male arricchirlo con altri successi, proponendo la lettura dei suoi racconti, come sto per fare, allegando al presente intervento il pdf dei suoi racconti.
Lo faccio non per gratitudine per il dono ricevuto, ma perché non voglio essere così egoista, da tenere soltanto per me la gioia e il piacere di leggere questi splendidi racconti. Sì, essi raccontano di personaggi ed episodi di Castelbuono, ma quanto sono simili ai personaggi e agli episodi della Cefalù, che conobbi da bambino! Quante volte, a leggere dei personaggi di alcuni racconti ambientati a Castelbuono, non mi sono venuti in mente il nostro Peppe Santu, il nostro Ninuzzu, cieco e bravissimo a suonare l'organo della Cattedrale, il nostro Fifiddu e tanti altri ancora?! Sì, perché i personaggi di Ignazio non appartengono a Castelbuono, ma a tutti i piccoli paesi della Sicilia, dove il buon senso, il rispetto, l'educazione e il sentimento dominavano una società sana.
Ecco, un merito, fra i tanti, di questi racconti è quello di farci rivivere un mondo, che non deve morire, perché esso è il mondo nel quale siamo nati noi e senza il quale non saremmo più vivi. Un mondo, in cui persino lo scherzo non aveva mai fini cattivi e mai era offensivo; un mondo in cui una donna o un uomo non sorridevano cambiando l'espressione del viso, ma con gli occhi, dando ragione a Sterne, quando diceva che “un sorriso aggiunge un filo alla trama sottilissima della vita”.
Ecco, io ho sorriso, leggendo questi racconti, ho sorriso e mi sono ritrovato più ricco di speranza per il domani, sia che ci sarò e sia che non ci sarò più.
Buona lettura.
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