L'Italia sesta al mondo per morti da Covid

Ritratto di Angelo Sciortino

11 Dicembre 2020, 21:05 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La pandemia sta dimostrando che quelli che si ritenevano i Paesi più progrediti e più civili; i Paesi dell'Occidente – l'Europa e l'America – sono invece i Paesi che più stanno dimostrando la loro arretratezza scientifica, culturale e politica. Forse sarebbe il caso che si andasse a prendere lezione nei Paesi d'Oriente: il Giappone, Taiwan, Corea del Sud. Ancora di più sarebbe il caso che andassero a lezione in questi Paesi i membri dei comitati scientifici così solerti nel consigliare il Presidente del Consiglio e il Ministro della Sanità italiani, nonché i vari Presidenti delle Regioni.

Tre paragoni: l'Italia, con 60 milioni di abitanti, ha avuto finora 1,8 milioni di casi di Covid 63 mila decessi; il Giappone, con una popolazione doppia, ha avuto 172 mila casi e 2.400 decessi; Taiwan, con 23 milioni di abitanti, ha avuto 724 casi e 7 decessi; la Corea del Sud, con 51 milioni di abitanti, ha avuto 41 mila casi e 672 decessi. Quindi, a fronte dei 63 mila decessi italiani, in questi tre Paesi, con una popolazione totale di circa 200 milioni di abitanti, di decessi ve ne sono stati poco più di 3 mila. Cioè 3 mila contro 63 mila!

Per esempio, chi è stato in Giappone sa che un giapponese, quando ha un raffreddore, esce con la mascherina, per evitare di contagiare gli altri. Ma anche chi in Giappone non c'è mai stato, anche a Cefalù nel periodo pre-Covid ha sicuramente incontrato turisti giapponesi, che andavano in giro con la mascherina. Lo facevano non per difendere se stessi, perché la mascherina avrebbe fatto ben poco per loro, ma per difendere gli altri. La stessa cosa vale per i cinesi di Taiwan e per i sud-coreani. Insomma, scienza a parte, altra civiltà.

Non voglio però tralasciare la cultura scientifica di questi Paesi. Una cultura scientifica non soltanto teorica, ma anche pratica. A che cosa servirebbe conoscere una cura, se poi non si hanno ospedali e infermieri per prestarla a chi ne ha bisogno? Ecco, in Italia è avvenuto questo: pochi ospedali, poco personale e tante chiacchiere. Neppure una decente organizzazione per fare i tamponi. Inutili sono stati gli avvertimenti durante la prima fase a marzo. Si è preferito dedicare il proprio tempo ai monopattini, ai banchi scolastici con le rotelle e al ristoro delle vittime dei Dpcm, ma non si è fatto nulla per preparare gli ospedali e neppure per difendere le case per anziani. Da un lato si terrorizzavano i cittadini, incarcerandoli, e dall'altra si menava vanto di una inesistente e invidiata via italiana alla lotta al coronavirus. Sarebbe bene che oggi ci chiedessimo come mai siamo sesti al mondo per vittime Covid con oltre 62mila morti rispetto, ad esempio, ai 21mila della Germania, che ha 23milioni di abitanti più di noi. Auto-assolversi è rivoltante. Eppure non hanno vergogna a farlo!