18 Ottobre 2020, 20:46 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Ipotizziamo che un uomo possa commettere una violenza, non credo che in forza di questa ipotesi egli possa essere arrestato, a meno che non commetta il reato di violenza. Ebbene, nel caso del balzello detto IMU accade proprio questo. Un terreno viene dichiarato edificabile da un qualsivoglia piano regolatore comunale e subito il proprietario viene costretto a pagare l'IMU, sebbene non vi costruisca alcunché né abbia la volontà di costruirvi.
Qualcuno, ignorante della sua pericolosa valenza, considererà questa IMU come una vera e propria patrimoniale e finirà con l'accettarla come una qualsiasi imposta dovuta, non tenendo conto che il valore del patrimonio viene aumentato a piacimento di chi governa, stabilendone la destinazione d'uso.
Queste le considerazioni generali sulla legge istitutiva dell'IMU. Ben altre considerazioni sono necessarie, quando ci si riferisce al metodo usato dal comune di Cefalù per applicarla. L'approvazione di questa applicazione è stata stabilita appena alcuni giorni addietro dal Consiglio comunale su proposta dell'Amministrazione. C'era stato un tentativo da parte dei consiglieri di opposizione di renderla meno scriteriata con un proprio emendamento, che però è stato bocciato dalla maggioranza, quella maggioranza sorridente nella fotografia in testa al presente intervento.
L'emendamento prevedeva due punti: a) la non applicazione alle costruzioni rurali utilizzate come strumenti dell'attività agricola ( stalle, fienili, magazzini per gli attrezzi o i prodotti); b) l'esclusione delle seconde case, soprattutto se necessarie per trovare alloggio durante i lavori agricoli.
Per comprendere quanto fossero importanti questi due punti, è sufficiente considerare quanti sono i terreni agricoli abbandonati e quanto spesso essi sono stati, per il loro stato di abbandono, causa degli incendi, che hanno devastato il territorio comunale e spesso hanno minacciato lo stesso centro abitato. Sorvolo sulla importante considerazione che gravare di ulteriori imposte chi, rendendoli produttivi di ricchezza alimentare, tanto necessaria in una località turistica, finirebbe per rinunciare allo sfruttamento del proprio terreno e persino al suo stesso possesso, perché troppo costoso.
Invece quegli uomini rappresentati nella foto hanno bocciato l'emendamento! Mi piacerebbe conoscere quali motivazioni logiche li hanno spinti. Ed ecco che il Sindaco risponde così su facebook: “Le aliquote Imu sono rimaste invariate per l'anno 2020 in quanto qualsiasi proposta di variazione ha avuto il parere contrario del collegio dei Revisori e del Ragioniere stante il particolare anno che ha visto il Comune di Cefalù perdere entrate per circa tre milioni. Il consiglio si è impegnato a ridurre nel 2021.”
Precisa il consigliere d'opposizione Carmelo Greco: “gli emendamenti hanno avuto parere contrario dal collegio revisori, del ragioniere capo e favorevole del responsabile del settore tributi. Pertanto il mio capogruppo ha chiesto comunque che venissero votati, tenuto conto che entro il 30 novembre tramite gli equilibri di bilancio avremmo potuto recuperare le somme mancanti calcolate in circa € 500.000 per l'anno 2020.”
Personalmente convengo con la precisazione del consigliere Greco, soprattutto perché una pubblica amministrazione, che fa gli interessi dei cittadini. deve preoccuparsi di farli senza la scusante di soddisfare gli equilibri di bilancio, anche tartassando i suoi cittadini, che non sono responsabili dei circa tre milioni di perdite di bilancio, delle quali devono essere considerati responsabili gli stessi amministratori, così come gli attuali amministratori hanno indicato quelli del passato come responsabili del dissesto appena concluso con il sacrificio di tutti i cittadini.
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