18 Settembre 2020, 00:04 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Oggi, diciotto settembre, il potabilizzatore festeggia i tre anni del suo sposalizio con il Comune di Cefalù. In effetti non si tratta del suo primo sposalizio, perché prima esso era stato legato affettuosamente con chi gli aveva dato vita, la società Sorgenti Presidiana. Soltanto tre anni fa il Sindaco del Comune, nella convinzione che in mano sua esso avrebbe funzionato meglio di come aveva funzionato per quasi vent'anni, ma soprattutto per evitare che la Società insistesse che egli onorasse l'impegno a pagare in comode rate mensili quanto aveva pattuito, decise di requisirlo. Il TAR gli diede ragione, perché non spettava a un tribunale amministrativo giudicare se egli fosse venuto meno a un accordo contrattuale. Al TAR spettava soltanto di decidere se a un Sindaco, ufficiale del Governo per la garanzia della salute pubblica, fosse concesso di requisire il mezzo per garantirla.
Adesso, dopo tre anni esatti, i cittadini devono giudicare se la requisizione ha cambiato la qualità dell'acqua che scorre nei loro rubinetti; devono giudicare se adesso possono contare su un'acqua migliore o peggiore, più pura o più inquinata. Questo perché, se la requisizione del potabilizzatore non ne ha migliorata la qualità, essa si riduce a un atto di arroganza, quasi a un abuso di autorità.
Mi rendo conto che se i cittadini sopportano di avere un'acqua imbevile e inutilizzabile persino per gli usi domestici, come per cucinare, lo si deve in parte al fatto che essi non pagano bollette. Non pagare le bollette, però, non significa risparmiare, se si considera il consumo di bottiglie di acqua minerale acquistata per dissetarsi e persino, spesso, per cucinare. Per non dire del rapido consumo degli elettrodomestici, che come gli scaldabagni funzionano con l'acqua.
Comunque, anche a non voler considerare questi costi, è evidente che il non far pagare le bollette dell'acqua si riduce a un danno erariale, che prima o poi sarà pagato dai cittadini, visto che la legge prevede che, nell'improbabile caso che venisse condannato il responsabile, a esso sarebbe addebitata una quota irrisoria del danno, gravando la maggior parte sui cittadini.
Al solito, spero di essere querelato dal Sindaco e magari dall'intera Giunta.
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