“Io non so se…”

Ritratto di Giuseppe Maggiore

12 Luglio 2020, 11:21 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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Lorenzo Ilardo, figlio dell’illustre scomparso Dr. Rosario, nella ricorrenza dell’anniversario ha voluto donarmi, bontà sua, un opuscolo commemorativo del padre; testo che, nel suo ambito, racchiude due espressive perle di pensiero: l’una, “In memoria”, a firma di Don Liborio Asciutto (Assistente Ecclesiastico della Comunità MASCI di Cefalù), composizione lirica che gratifica un’esistenza ben saputa spendere; l’altra, “Io non so se…”, di Salvatore Muffoletto (emerito Magister della Stessa), quale presentazione storiografica del Nostro.

Guarda caso, quest’ultimo, Io non so se…, è il titolo che una ventina di anni fa, o forse più, adesso non me ne ricordo, io diedi ad una mia sceneggiatura che intendeva scandagliare un certo costume popolare italiano di un ceto medio molto tendente al borghese.

Ora mi ritrovo questa titolazione su un assunto commemorativo, di ben più alta levatura rispetto al mio (… si parva licet componere magnis…), sapientemente redatto per l’anniversario della venuta a mancare di un personaggio di fede che con la sua adamantina volontà di adoprarsi per il bene comune ha onorato specificatamente Cefalù, patria sua e nostra, nonché il resto della nazione Italiana, per non dire oltre.

Questo sunto, esaustiva lodevole ricerca, indagine corposa ed intelligente, scavo introspettivo in una dimensione umana propositiva, profonda, poliedrica e lungimirante, quella del compianto Dr. Rosario Ilardo, è frutto, come dicevo, della penna e del sentimento dell’infaticabile Salvatore Muffoletto; l’accurato e proficuo impegno del quale, profuso a piene mani nella qualità di Magister dell’Associazione Scout sopra citata ed a titolo personale come  Amico del defunto per ricordare un Uomo, un Professionista ed un Politico  di vaglia, scolpisce in maniera incisiva ed ineccepibile la Personalità del de Cuius, che, col suo operare leale, competente e disinteressato, ha lasciato una indelebile traccia di sé.

L’opuscolo focalizza in maniera analitica l’excursus terreno, professionale e sociale di un intelletto che fu propulsore e sostegno della vita culturale, pubblica e dialettica del nostro paese in un periodo critico di trasformazione sociale consono ai tempi.

La completezza dell’immagine che vien fuori dal testo è esaustiva e non abbisogna di ulteriori approfondimenti.

Rivangare, quindi, tutti gli accadimenti esistenziali che hanno caratterizzato l’incedere del compianto Saro Ilardo volto più al bene altrui che al proprio, accadimenti già di per sé nel testo lodevolmente enumerati ed evidenziati, non rispecchia qui l’intenzione di questo mio semplice intervento.

Qui  mi sono  esclusivamente proposto, alla stregua del libretto elargitomi, di spendere un plauso anche io al Personaggio e all’Amico col quale ebbi la ventura e l’onore di venire a contatto negli ultimi anni del suo (oserei dire) sacerdozio sociale esplicato nell’esistenziale percorso del suo operativo e laborioso cammino.

Ringrazio ancora una volta Lorenzo per il gradito dono e mi auguro che la vicenda umana del Nostro serva da fulgido esempio ai presenti ed alle generazioni future.

 

Granato, Luglio 2020

                                                                    Giuseppe Maggiore

Commenti

Caro Pippo, 

hai saputo da par tuo definire la parabola umana del Dr. Saro Ilardo come " sacerdozio sociale". Infatti, raramente in un sol uomo il credente e l'amministratore si sono fusi in modo così armonico ed efficace. E in momenti di grande confusione sociale e politica come l'attuale, la sua opera sarebbe tanto preziosa. Ma accontentiamoci e almeno facciamo tesoro di questo splendido esempio di uomo, di credente e di amministratore.