30 Giugno 2020, 23:29 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Ci risiamo, ancora spese legali a causa della caparbietà di questa Amministrazione! Ancora l'ennesima causa persa, questa volta di fronte al CGA. Tutto parte dalla causa intentata contro il Comune di Cefalù e l'Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana. Tale causa fu decisa prima al TAR e poi al CGA per la Regione Sicilia ed entrambe le Istituzioni furono condannate al risarcimento del danno causato per i loro ritardi e per la revoca, considerata illegittima, di una concessione a costruire un albergo sul Lungomare Giuseppe Giardina.
La sentenza era definitiva, sicuramente nei confronti dei signori Barranco, che avevano posto domanda risarcitoria, ma non nei confronti dei signori Di Francisca, che non avevano posto domanda risarcitoria. Il Comune, però, ritenne di chiedere una revocazione della sentenza per la parte riguardante il risarcimento. Alla domanda così risponde il CGA: “Il Collegio ritiene poi che per il resto del suo contenuto e delle sue domande il ricorso in revocazione proposto in via incidentale dal Comune di Cefalù sia inammissibile in quanto le questioni sollevate attengono a punti controversi e trattati negli atti giudiziari e in sentenza.”
Se ne conclude che i cittadini dovranno farsi carico non soltanto delle spese di risarcimento, ma anche delle spese legali del ricorso in revocazione. Certo, in un momento in cui la situazione economica si è impoverita a causa della pandemia, far gravare sui cittadini tali spese è da irresponsabili. E tali considero il Sindaco, i suoi assessori e i consiglieri che lo sostengono. Certo, resta l'accattonaggio delle contravvenzioni, ma anche così il costo graverà sui cittadini.
Allego il pdf contenente la sentenza. CGA Sicilia sentenza n. 499-2020.pdf
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 2477 volte