Stamattina ci ha lasciati Mario Lombardo

Ritratto di Angelo Sciortino

20 Maggio 2020, 14:20 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Quella che segue è una breve biografia di Mario Lombardo, ma non riesco ad astenermi di farla precedere da questo mio personale commento, perché Mario è stato per me molto più della sua biografia. È stato prima di tutto un amico, un affettuoso amico, come lo fu per i tanti, che lo conobbero. Per Mario, uomo profondamente buono, gli amici non erano coloro che pensavano come lui, ma coloro che stimava per la sincerità, la morale e l'altruismo. Tutte qualità che l'hanno contraddistinto nella sua vita di insegnante, di giornalista e di giudice popolare nel maxi-processo. Ho il ricordo personale di quando alla radio intervistò mio figlio, che aveva da poco pubblicato un suo libro, e concluse: "Tuo padre sarà orgoglioso di te!". Stamattina mi ha colpito, poi, il ricordo di un nostro comune amico, che lavorò da giovane alla redazione del giornale L'Ora, quando "Mario era il mitico corrispondente da Cefalù del giornale. Mi mancheranno le sue sagge parole; mi mancherà non incontrarlo in una delle ormai rare passeggiate, da quando non gli faceva compagnia la moglie, alla cui mancanza non riuscì mai ad abituarsi, fino al punto da sentire il suo cuore cedere al desiderio di andarla a trovare.

Mi mancherai, caro Mario, e le mie passeggiate non saranno più illuminate dalla speranza di incontrarti!

Si è spento all’età di 83 anni il giornalista Mario Lombardo. Fu giudice popolare al primo Maxiprocesso contro la mafia (456 imputati). Raccontò quella esperienza nel libro “Giudice Popolare al Maxiprocesso” con la prefazione di Vincenzo Consolo.

Era nato a Finale di Pollina l’8 gennaio 1937. Sposato con la professoressa Salvatrice Vizzini, scomparsa lo scorso 29 settembre, dopo 60 anni vissuti insieme. “Ero io il candidato ad andare via - disse alle esequie della moglie - mi hai tirato un brutto scherzo”. La sua mancanza è stata un vuoto incolmabile. Due figli Daniela e il giornalista Vincenzo.

Laureato in giurisprudenza aveva indossato la toga di di procuratore legale nel 1971 e di avvocato nel 1977, dedicandosi successivamente all’insegnamento prima di diritto e poi di lingua francese nel liceo linguistico provinciale e poi nella scuola media.

Persona mite, onesta e corretta dal forte impegno civile raccontato anche attraverso articoli e inchieste condotte per oltre 33 anni per il giornale L’Ora di Palermo. Una sua inchiesta su “Luci e ombre sul turismo di Cefalù” ricevette una segnalazione al premio interazione Palermo-Cefalù. Un altro suo scoop giornalistico dal titolo: “multata la banda musicale che procedere controsenso” fece il giro di parte dei mass media nel mondo. Per 18 anni ha curato l’ufficio stampa della cronoscalata automobilistica Cefalù-Gibilmanna valida, in qualche edizione, per il Campionato Europeo della Montagna.

Il 20 marzo del 2017 ha ricevuto dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia la medaglia d’oro per i 50 anni di attività. Dal 1998, per 16 anni, è stato il responsabile della testata giornalistica di Radio Crm. Era il decano dei giornalisti cefaludesi, raccontando tutto della cittadina normanna dalla cronaca, al turismo, allo sport. Non ha fatto mai mancare la sua presenza nella tribuna stampa.

Negli anni più recenti ha continuato a collaborare con il quotidiano “La Sicilia”. Per il suo impegno sociale e nella lotta alla mafia nel 2016 ha ricevuto, insieme al presidente del Maxi, Alfonso Giordano, il Premio Francese.

Il 27 febbraio di quest’anno ha rilasciato un’intervista, ormai testamento sulla sua esperienza di “Giudice Popolare al Maxi Processo” che sarebbe dovuta andare in onda, su Raiuno, il 23 maggio, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, ma l’arrivo del Covid-19 ha rallentato la produzione dello speciale.