16 Aprile 2020, 19:09 - Angelo Maggio [suoi interventi e commenti] |
Sembra ormai trascorso tanto tempo da quelle “normali” attività che svolgevamo ed invece sono solo due mesi dal profondo cambiamento che ha segnato le nostre abitudini sociali! L’effetto del coronavirus ha completamente scardinato anche il nostro sistema economico generandone forti scompensi; Nel settore del turismo l’impatto negativo è molto importante: L’intero comparto produce, con l’indotto generato, circa il 13% del PIL nazionale con 3,5 milioni di lavoratori e chiaramente è uno degli asset strategici del paese e soprattutto, aggiungo io, della Sicilia. Lo scopo del mio articolo però, data la premessa, non è quello di creare polemica od entrare nel merito delle azioni attuate o meno dal governo a favore del comparto per rispondere alla crisi generata, ma quello di fornire degli spunti di riflessione ottimistica per accompagnarci verso l’uscita da questa impasse e quindi ragionare a come reagire al profondo cambiamento in cui la società si troverà a vivere anche in un futuro prossimo.
Fino a qualche mese fa si discuteva a livello globale del OVERTOURISM ossia dell’effetto ,a volte deleterio, del sovraffollamento turistico delle destinazioni più gettonate; Barcellona e Venezia, ad esempio, crearono dei limiti di accessi ai visitatori dopo aver capito quanto la capacità di resilienza di una città fosse stata un fattore importante per la vivibilità della stessa; Anche io scrissi nel 2017 un articolo in merito che potete rileggere qui (https://www.qualecefalu.it/node/20449).
Ma oggi e domani cosa succederà con il covid19 ? Chi e come si andrà in vacanza?
Avendo seguito le varie dichiarazioni dei top manager dei più importanti tour operator italiani, l’indirizzo che si vuole dare alla stagione 2020 è quello di un turismo tutto interno (da ISTAT circa il 75% dei viaggi in Italia comunque avviene da italiani), facendo anche leva sull’ormai trend in crescita di quest’ultimi anni, ossia quello dell’UNDERTOURISM. Questo concetto nasce in contrapposizione appunto ai grossi flussi di massa che affollano le città ed oggi rappresenta esattamente ciò che il viaggiatore spera di poter attuare nei prossimi mesi; Volenti o nolenti le abitudini cambieranno e si cercherà quindi un turismo di prossimità con spostamenti di breve distanze, ricerca di posti non affollati, garanzia di sicurezza ed igiene, ricerca di esperienze genuine legate alle tradizioni del posto; insomma a vincere la nuova sfida saranno, come analizza Jacques Attali, economista e scrittore, i comparti “ontologicamente più empatici” che in chiave turistica riguarderà appunto il mettere al centro l’individuo, la sua sicurezza ed il suo benestare!
Bene, se a livello nazionale saranno queste le chiavi per un rilancio del turismo nell’era covid19, Cefalù come destinazione si pone ancora in una via intermedia e con non chiare peculiarità; Da un lato accogliamo turismo di massa, dall’altro vogliamo rimanere un piccolo centro incontaminato, il tutto in un continuo annoso logorio sulle strategie da intraprendere! Io ritengo che abbiamo grandi potenzialità per approfittare di questo momento storico, sfruttando anche noi queste ultime tendenze turistiche perché siamo ancora una piccola città marinara con tante tradizioni, e con un buon piano marketing e delle giuste accortezze degli operatori Cefalù può rientrare, a breve, a pieno titolo nella nuova mappa delle destinazioni ideali; abbiamo anche S. Ambrogio, splendido nostro piccolo borgo che racchiude quasi tutte le caratteristiche che il nuovo viaggiatore cercherà, su cui bisognerebbe puntare; Abbiamo infine un'intera area, quelle delle Madonie, ancora pressocché vergine sotto il profilo della ricettività ma ricca di grandi patrimoni legati alla cultura e le tradizioni, che può far da volano per le nostre strutture alberghiere e non!!
Ecco allora che ritengo utile per tutti gli attori del turismo locale (TO e ADV in prima linea) avviare un confronto immediato, al fine di realizzare un documento di sviluppo comune per puntare INSIEME verso quest’ottica di cambiamento in modo da attutire l’impatto negativo del virus e rilanciare il settore più importante e delicato della nostra comunità: Il Turismo!
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia” (Vivian Greene)
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Commenti
Mauro Gagliano -
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