26 Febbraio 2020, 20:35 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
La recente informazione riguardante l'invio del progetto di Variante al PRG del nostro Comune all'Ufficio del Genio Civile della Regione (https://www.qualecefalu.it/node/23685), per ottenerne il parere ai sensi della legge n. 64 del 1974, ha rotto il lungo silenzio sull'iter ormai fermo dal 2007, anno in cui fu adottato lo Schema di Massima. La notizia è che insieme agli elaborati progettuali del PRG sono stati trasmessi anche la nuova perimetrazione delle zone boschive e lo studio geologico.
Sorvolo sulle lungaggini della procedura dettata dalla legislazione regionale, che ancora stenta a modernizzarsi, ricercando in uno e un solo interlocutore, costituito dall'Assessorato all'Urbanistica, l'interfaccia con i Comuni. Ricordo che sia il Genio Civile che la Soprintendenza sono Uffici della Regione e che sembra del tutto ragionevole pensare che sia l'Assessorato all'Urbanistica ad acquisire tutti i pareri, ritenuti obbligatori o necessari, finalizzati ad una completa istruttoria del PRG stesso.
Anche ciò che ho appena detto denota arretratezza, dalla quale si potrà uscire solo e soltanto se la Regione riuscirà a dotarsi di una coerente Riforma Urbanistica, atta a gestire la complessa questione della programmazione regionale, a cui partecipano, in modo determinante, le regole che presiedono al regime d'uso dei suoli.
Comunque, mi dolgo delle conseguenze che la nuova perimetrazione dei boschi avrà su un insieme di cittadini, che vedranno i loro terreni gravati dal vincolo boschivo notevolmente più esteso rispetto a quello introdotto, con apposito studio che l'Amministrazione protempore fece effettuare al Professore Raimondo.
Mi dolgo altresì del fatto che tale modifica alla perimetrazione vigente risulta, a mio parere, del tutto inutile e va a colpire tutti coloro che da anni versano al Comune, in ragione della fiscalità locale, l'IMU, in quanto terreni edificabili, e che si troveranno privi della possibilità edificatoria definita dal PRG vigente a seguito del riformato ed esteso vincolo boschivo, comprensivo della fascia di rispetto.
Si pensi che la motivazione della nuova perimetrazione giace sul ritenuto obbligo di recepimento dell'inventario regionale, introdotto con l'approvazione del Piano Forestale Regionale, avvenuto il 10/4/2012 con il DPR 158/S.
A onor del vero anche in questo frangente, (prima del 2012), va evidenziato che il Comune, coinvolto nella procedura VAS ai fini dell'approvazione del Piano Forestale, avrebbe dovuto far valere la perimetrazione dei boschi vigente, effettuata tra i primi Comuni in Sicilia, ma, ahimè, nulla risulta sia stato evidenziato in tal senso dall'Amministrazione.
Pertanto, senza l'attiva formulazione di una osservazione al Piano Forestale, che sarebbe dovuta essere inviata all'Assessorato all'Agricoltura, la Soprintendenza, da allora, si è avvalsa dell'inventario forestale regionale, interpretandolo come vincolo e denegando le istanze di edificazione, anche minime, dei cittadini.
Rifletto ancora: se il Piano Forestale Regionale, solo per ipotesi, avesse posto l'obbligo del recepimento del proprio contenuto nella cartografia comunale, elaborata ai fini del PRG, allora bastava una semplice operazione di trasferimento grafico, anche con l'approssimazione di scala, dell'individuazione dei boschi.
Ciò avrebbe reso inutile la spesa per la redazione della nuova perimetrazione comunale.
Non per ultimo, si rifletta ancora su come tutta questa superficialità amministrativa, con l'applicazione di una draconiana fiscalità, renda oltremodo vago, incerto, caotico e iniquo il diritto, con conseguente alterazione del mercato fondiario tanto da far perdere ogni aspirazione a voler ricercare in esso una parvenza di eticità.
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