Dopo l'attuale caos, quale futuro ormai deve aspettarsi Cefalù

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Febbraio 2020, 13:35 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Nel seguente link ho riportato una mia breve recensione del libro di Erwin Schrödinger, Che cos'è la vita, https://www.qualecefalu.it/node/23656. Schrödinger fu premio Nobel per la fisica, ottenuto grazie ai suoi studi sulla fisica dei quanti, ancor oggi una tappa importante della fisica, se non più, certamente pari alla relatività di Einstein.

Non chiedetevi, però, perché oggi lo scomodo ancora per cercare di applicare il suo pensiero alla nostra povera e derelitta Cefalù. La ragione è che ogni giorno constato che aumenta sempre l'entropia, che essa e la sua Amministrazione producono e che lascia presagire un aumento continuo del suo caos quotidiano. Un caos, che sta portando Cefalù verso la sua fine. Una fine non tanto remota, se si pensa che già essa ha avuto i primi annunci con la perdita del suo Tribunale, con l'esattoria e l'ufficio INPS quasi scomparsi, con le strade più disconnesse di quelle che Dante percorse nel suo Inferno, con i boschi distrutti dagli incendi, priva di parcheggi e con le vie di accesso ridotte a budelli, con unterritorio senza governo, perché senza PRG. Per non parlare infine della cultura, che, con l'esclusione di poche iniziative di privati disperati, nelle iniziative delle politiche culturali (sic!) dell'Amministrazione abbiamo esempi di un'accozzaglia di superficialità e di un travisamento della plurisecolare storia di Cefalù.

In una situazione simile non può fare meraviglia che ogni singolo cittadino finisca con il trasformarsi in un creatore a sua volta di ulteriore caos e quindi in un acceleratore dell'agonia, lasciando sparsi in ogni dove i rifiuti; parcheggiando le automobili nel modo più scriteriato. Se poi viene fuori una serie di problemi igienici e sanitari a causa della pessima acqua distribuita dalla rete idrica pubblica, non si capisce chi ne è il responsabile, essendo ormai inveterata e irresponsabile abitudine scaricare ogni responsabilità su capri espiatori, che cambiano quasi quotidianamente ormai da anni.

Allora, ha ragione Schrödinger, occorre un'entropia negativa, che annulli o almeno rallenti quella positiva, creatrice di caos e di morte. Questa entropia negativa egli la indica nel consumo di cibi e di acqua per nutrire il corpo; nel nostro caso è ben diverso il cibo necessario, che non deve nutrire il corpo, ma la mente. Da qui la necessità di cultura e di conoscenza, alle basi delle quali deve esserci curiosità e spirito polemico. Senza quest'ultimo mai potrà raggiungersi conoscenza. Questo è il compito principale della classe insegnante: stimolare, come diceva Kant, a pensare piuttosto che insegnare pensieri. Ci vorranno forse generazioni, ma se non si comincia, il destino mortale di Cefalù è già in cammino.