19 Settembre 2019, 21:52 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Anche quest’anno, sono stati tanti gli eventi e le festività che sono state celebrate nei Comuni del Parco, richiamando l’attenzione di turisti e curiosi giunti da ogni parte. Tra queste, sicuramente un cenno a parte meritano quelle “religiose”. Esse, infatti, sono testimonianze di quello che nel corso dei secoli, accompagnando tutti i credenti, sono stati elevati nel subconscio umano a “ Cammini di Fede e di Speranza”.
Non a caso, il rito sacro della processione come forma di celebrazione corale, è espressione della devozione che trova riscontro in tutti i gruppi umani.
Qualsiasi processione nel Parco delle Madonie, dice il Commissario Straordinario Salvatore Caltagirone, incanta per la coralità che esprime e da un punto di vista etnoantropologico rimane una grande eredità. E’ il modo di coltivare un’usanza cristiana, in cui l’istinto sociale ha la capacità di rinvigorire la vita stessa della comunità.
L’appartenenza al gruppo religioso, alla confraternita, continua, è un principio unificatore che permette ad ognuno di abbandonare le ordinarie occupazioni, facendo indossare vesti o distintivi speciali che ne esaltano l’insita funzione religiosa.
E conclude, in ogni Comune del Parco, le feste religiose hanno un elevato contenuto devozionale; esse attraggono e coinvolgono ogni persona. Espressione univoca del modo di vivere di una comunità, la festa religiosa nel Parco delle Madonie, suscita forti emozioni e rimane impressa nello sguardo attento del visitatore, anche solo con una immagine catturata da uno scatto fotografico.
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