28 Maggio 2013, 16:37 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
A ridosso del ponticello sotto la via Pietragrossa, in corrispondenza del bivio con la via Cirincione, “qualcosa non funzionava”.
A “dirlo”, più che a lasciarlo intendere, erano i reiterati cedimenti del corpo stradale che, puntuali dopo ogni abbondante pioggia, rendevano perfettamente inutili quei rattoppi che, altrettanto puntualmente, la pubblica Amministrazione faceva eseguire.
Era accaduto cinque volte.
Almeno!
“A ridosso del ponticello qualcosa non funziona.
L’acqua piovana non è canalizzata come dovrebbe.
Si disperde nel rilevato che funge da fondazione alla strada.
Lo erode, lo scava, lo aggrotta.
Sotto la pavimentazione stradale il processo, dal punto di vista fisico,
ha gli stessi effetti del processo fisico-chimico che nelle rocce calcaree viene definito carsismo sotterraneo.”
Così avevo scritto il 26 febbraio 2013 su “Quale Cefalù”(https://www.qualecefalu.it/node/1789),
rimarcando quanto, l’11 maggio 2012, avevo scritto, di già, su “L’Altra Cefalù” (http://www.laltracefalu.it/node/7772).
Per quanto la fenomenologia sulla strada non mi lasciasse dubbio alcuno sulla causa che la determinasse, il 26 febbraio, avrei voluto scendere sotto il ponticello.
Per fornirne la prova alla pubblica Amministrazione.
L’impervietà della discesa mi ha fatto desistere dal provarci.
Avrei corso il rischio di rompermi l’osso del collo.
Sicché, nel mio ultimo post su “Quale Cefalù”, ho aggiunto :
“Qualcuno, però, sotto il ponticello dovrebbe pur scendere”.
Per comprendere le modalità con le quali intervenire.
Per rimuovere, finalmente, la causa e non i suoi fenomeni.
Come era accaduto.
Cinque volte.
Almeno!
Nei giorni scorsi sotto il ponticello “qualcuno” è sceso.
È stato il geom. Antonello Macaione titolare della EDILMA cui, con determina del responsabile del servizio manutenzioni, l’Amministrazione aveva affidato i lavori.
Le foto che Macaione ha scattato sotto il ponticello sono eloquenti.
Sin troppo!
Non mi ero sbagliato : a monte del ponticello “qualcosa non funzionava”.
Il letto dell’armco di ultima generazione nel quale, nei primi anni settanta, venne intubato il torrente Pietragrossa era stato “divorato” dall’acqua che aveva, anche, aperto un ampio squarcio nella sua volta.
Proprio in corrispondenza dei cedimenti del piano stradale.
Ogni qual volta si verificava una abbondante pioggia l’acqua del ruscello si infiltrava attraverso lo squarcio dell’armco, "scavava erodeva aggrottava il rilevato stradale" e provocava il cedimento dell’asfalto.
Il rischio che potesse verificarsi il collasso dell’armco e, con esso, quanto da me paventato nel post del 26 febbraio, era dietro l’angolo.
Con l’intervento eseguito dalla EDILMA
tale rischio è stato scongiurato.
Finalmente!
Per oggi e per domani.
Come cittadini non possiamo che esserne grati.
Al Sindaco ed al geom. Macaione.
L’Amministrazione, però, dovrebbe fare tesoro di quanto Macaione ha accertato.
Tanti sono gli armco nei quali, dopo quello di Pietragrossa, sono stati intubati, almeno per tratti, i “vadduna” della fascia collinare di Cefalù.
Una ispezione sistematica in tutti gli armco potrebbe essere utile a prevenire rischi, addirittura, più gravi di quello che abbiamo corso all’imbocco della Via Cirincione.
Per troppo tempo!
Saro Di Paola, 28 maggio 2012
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