Anche a Cefalù torna la cultura

Ritratto di Angelo Sciortino

7 Agosto 2019, 16:06 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Talvolta accade anche a Cefalù che faccia capolino la cultura. La cultura vera e non quella delle iniziative, alle quali da anni siamo abituati e che hanno fatto subire al nostro turismo una involuzione, che ormai somiglia sempre di più a un vero e proprio degrado, che Cefalù non merita per la sua storia, per le sue tradizioni, per le sue ricchezze paesaggistiche.

Non vi nascondo che da tempo sono sconfortato, quasi disperato, nel dover prendere atto che a Cefalù abbiamo una cultura agonizzante. E non alludo alla cultura in senso stretto, ma alla cultura in senso lato; quella cultura fatta di rispetto delle tradizioni, che hanno il compito di ricordarci della nostra storia passata, per prepararci a costruire il nostro futuro e non invece per dedicarci all'adorazione di ciò che è morto, perché opera degli uomini del passato.

In questo senso l'iniziativa di Salvatore Marsala è un tentativo di dare vita a ciò che invece adoriamo come morto e che vorremmo che anche i turisti adorassero, mentre noi siamo quasi incapaci di far rivivere quella grandezza. In buona sintesi, trasformiamo appartamenti in B&B e apriamo ristoranti per ospitare turisti ai quali si offre soltanto la vista di tombe della grandezza del passato, come se Cefalù fosse un cimitero.

Dato atto a Salvatore Marsala che egli con l'International Festival Book intende avvicinare i giovani alla cultura, come uno dei momenti particolari del programma, il Kerasmus, indica con il suo concorso ideato da Dario Restivo e indirizzato a tutti i giovani italiani e stranieri, che hanno partecipato al programma di mobilità Erasmus. Il programma del Festival è stato presentato presso la Galleria di fronte a numerosi ascoltatori. Ho voluto parteciparvi per conoscerlo nei particolari, ma al piacere di questa scoperta si è accompagnata la tristezza di scoprire che una simile iniziativa non solo non ha avuto il patrocinio dell'Amministrazione, ma di essa non uno dei suoi membri ha parlato. E dire che l'Amministrazione ha un assessorato alla cultura, che dovrebbe potenziare la cultura, favorendone la diffusione soprattutto fra i giovani.

Per chiudere, durante l'incontro ho avuto la gioia di vedere che a parteciparvi c'erano alcuni indiscussi pilastri della nostra cultura, come il preside Pino Riggio e il professor Panzarella, nonché numerosi giovani, che non elenco, anche se con i loro interventi hanno mostrato un interesse per le problematiche, che nei tre giorni del Festival – dal 4 al 6 ottobre – saranno discussi ampiamente.

Auguri!