10 Luglio 2019, 08:02 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Dopo gli ingorghi che, nei pomeriggi del 25 aprile e del primo maggio del 2017, hanno paralizzato il traffico lungo le strade urbane ed extraurbane di Cefalù da Settefrati alla via Vazzana, circonvallazione e via Gibilmanna comprese, nel mio post (www.qualecefalu.it/node/20694) mi sono interrogato sulla possibilità di evitare le file ininterrotte di auto che li avevano provocati in quelle festività di primavera e che li provocano nelle domeniche d'estate e tutti i giorni di agosto.
Per rispondere all’interrogativo, ho fatto alcune elementari operazioni aritmetiche con numeri, che, in assenza di dati, mai rilevati, sugli autoveicoli che dal lato di occidente entrano a Cefalù nelle fasce orarie di punta di quei giorni, ho, giocoforza, ipotizzato e/o stimato e che, per ciò stesso, non possono non essere grossolani.
I risultati delle operazioni aritmetiche eseguite mi hanno consentito di rispondere negativamente all’interrogativo che mi ero posto: è impossibile, in quei giorni, evitare le file di auto.
Persino se Cefalù disponesse nella zona di Mazzaforno-Settefrati di quell’area di interscambio modale, la cui realizzazione viene, generalmente e da anni, ritenuta risolutiva della questione.
Infatti, i risultati delle operazioni aritmetiche eseguite con i numeri ipotizzati e/o stimati in quel post, mi hanno portato a concludere che, per trasferire in centro le 5.000 persone che arrivano a Mazzaforno nelle ore di punta dell’afflusso, ipotizzate in due, a bordo dei 2.000 autoveicoli che si potrebbero parcheggiare nell’area di interscambio di 50.000 mq, sarebbe necessario l’impossibile: un bus-navetta da 50 persone ogni 72 secondi.
Dimezzando il numero delle persone da trasferire in due ore o raddoppiando la fascia oraria di punta degli arrivi sarebbe necessario un bus-navetta ogni 144 secondi.
Il che sarebbe altrettanto impossibile.
In questo post, per dare forza alla impossibilità di risolvere la questione con l’area di interscambio modale ad occidente, ricorro ad un paradosso.
Ipotizzo che Cefalù, oltre all’area di interscambio disponga di due aeroporti, uno contiguo alla stessa area e l’altro in pieno centro.
Ipotizzo, altresì, che a fare da navetta tra i due aeroporti sia un AIRBUS da 300 posti.
Con 5.000 persone da trasferire l’AIRBUS dovrebbe fare l’impossibile: una corsa ogni 7,5 minuti.
Dimezzando il numero delle persone da trasferire in due ore o raddoppiando le ore di punta degli arrivi l'AIRBUS dovrebbe, invece, fare una corsa ogni 15 minuti.
Il che sarebbe altrettanto impossibile.
Perciò, al fine di evitare le file di auto che, nei giorni delle festività di primavera, nelle domeniche d'estate e nei giorni d'agosto, paralizzano Cefalù sino a renderla inaccessibile, la soluzione non può che essere una: il NUMERO CHIUSO.
La impongono i numeri.
In quei giorni, esaurita la disponibilità di posti auto nelle aree pubbliche e private, si deve esporre il cartello CEFALU' AL COMPLETO, imponendo il DIETRO FRONT agli altri autoveicoli in arrivo.
In un ROUND ABOUT nella zona di Settefrati.
Saro Di Paola, 10 luglio 2019
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