Presentazione del libro “La Sicilia tra Storie e Miti” di Teresa Triscari

Ritratto di Quale Cefalù

24 Giugno 2019, 08:40 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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“La Sicilia tra Storie e Miti”, di Teresa Triscari, è un saggio sulla grandezza culturale rivestita dalla Sicilia nel corso dei secoli e vuole essere un omaggio a Palermo e a quella sua internazionalità svolta  nel corso di vari, luminosi periodi storici.

Un filo sottilissimo lega e collega Palermo a Cefalù, oggi più che mai “Nel segno delle Culture”, di quelle culture che i percorsi arabi - normanni hanno tracciato, sancito e indicato. E convinto.

La scrittura letteraria diventa pretesto per narrare episodi e situazioni, effettivamente emblematici, di una più generale condizione umana, soprattutto di quella che si riferisce al grande periodo ruggeriano.

Ed è proprio la Sicilia  ruggeriana  quella che vide Cefalù, Città multietnica e multiculturale,  proiettata in una composita e vivacissima realtà internazionale. La cittadina normanna era, all’epoca, una vera piccola ecumene dove vivevano e convivevano in felice armonia di linguaggi, in una polifonia di stili, in una felice sintesi di prodotti diversi, Greci, Ebrei, Arabi, Normanni. Quello fu proprio un momento irripetibile di poliglottismo, di policulturalità e di politica di  tolleranza religiosa  dove l’accoglienza divenne la strategia del sapere armonizzare etnie e culture diverse, del vivere e convivere in una forma di rispetto reciproco, valorizzando le peculiarità  di ognuno che presto si fusero e si confusero in stili diversi, compositi, vari e variegati.

Siamo di fronte a quella che in economia si chiama  “politica delle opportunità” che allora, nel lontano Medioevo, la Sicilia sperimentò in modo felice e che Cefalù visse, allora, e continua a vivere, oggi,  nella maestosità delle sue opere, in un continuo messaggio di sapere.