9 Giugno 2019, 23:10 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Diceva Confucio: “Colui che è capace di sorridere, quando tutto va male, è perché ha già pensato a chi dare la colpa”. È questo il caso del sindaco Lapunzina, da sette anni reggente di questa Amministrazione e da un anno responsabile dell'impianto di potabilizzazione dell'acqua pubblica, dopo la requisizione di esso in forza di una sua ordinanza, dichiarata valida da una sentenza del TAR. Nonostante del funzionamento di tale impianto sia responsabile egli stesso, sembra che quando qualcosa va male la colpa sia di chi gli vieta l'accesso ai locali in cui vi sono i motori delle pompe di sollevamento. Per essere più chiari, della società provvisoriamente proprietaria dell'impianto; una proprietà che era ed è destinata a passare al Comune alla scadenza del contratto di project finansing, prevista fra meno di cinque anni.
Così deve interpretarsi il comunicato del Sindaco, pubblicato su facebook alle ore 23 di giovedì scorso. Esso, infatti, così recita nel suo punto saliente: “Si informano i cittadini che, stante l'indisponibilità in data odierna della ditta “Sorgenti Presidiana” all'apertura dei locali dove sono custoditi gli impianti elettrici delle pompe che alimentano il serbatoio di Croce Parrino, l'acqua tornerà domani mattina.”. “Domani mattina” era il venerdì, ma l'acqua a quella data era tornata soltanto per alcuni, forse soltanto per l'ospedale, perché si era riusciti soltanto a riparare uno dei motori, ma non tutti. Per questi l'attesa sarebbe stata più lunga, essendo necessari parti, che soltanto lunedì potranno essere acquistati a Palermo.
A questo punto, per meglio rispondere al comunicato del Sindaco, sarebbe opportuno che egli dimostrasse che in questo anno di sua gestione dell'impianto si fosse provveduto alla manutenzione dei motori, per evitare che essi si bloccassero improvvisamente. Sarebbe opportuno pure che spiegasse in che cosa è consistita la requisizione dell'impianto, se parti di esso non sono raggiungibili in caso di necessità agevolmente da chi se ne è autoproclamato gestore. Fermo restando, comunque, che l'accesso è avvenuto soltanto poche ore dopo la richiesta, ma ha comportato solo una parziale e insoddisfacente soluzione. Colpa della società “Sorgenti Presidiana”? Non mi sembra. Allora colpa del Sindaco? Probabilmente. In ogni caso, di chiunque sia la colpa, non mi sembra che sia il caso che chi ha la responsabilità della gestione dell'impianto di potabilizzazione pensi a comunicare colpe altrui, evitando di provvedere rapidamente a rimediare. E rimediare significa provvedere affinché la manutenzione dell'impianto sia svolta con capacità e responsabilità, al fine che in futuro si evitino simili disagi.
Sorvolo sulla qualità dell'acqua, sulla sua sanità e sul costo di una gestione diretta della potabilizzazione, perché di questo sono già informate, grazie alla denunzia del Sindaco contro il sottoscritto, le Autorità Giudiziarie.
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