Oggi, 11 luglio 2012, si sono svolti i funerali di Mauro Zito

Ritratto di Angelo Sciortino

11 Luglio 2012, 20:26 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Oggi si sono svolti i funerali di Mauro Zito, l'ultimo eroe madonita della Resistenza, alla quale partecipò poco più che ventenne.
Com'era dovuto, l'ultimo saluto a questo eroe, la cui modestia ha reso ancora più grande, lo hanno dato Angelo Ficarra, segretario provinciale dell'ANPI

e il sindaco di San Mauro Castelverde, Mario Azzolini

Erano presenti i figli e i nipoti e tutti gli altri familiari. Anche la presenza di tanti cittadini era numerosa, a riprova della stima di cui godeva e dell'affetto che seppe guadagnarsi in vita.



Come ha detto il sindaco Azzolini, "Il partigiano Mauro Zito è stato un vero eroe: poteva fare scelte diverse, ma ha voluto combattere per la democrazia e la libertà. Avrei voluto farlo incontrare a San Mauro con gli alunni delle scuole, ma non è stato possibile per le sue condizioni di salute. Proporrò, però, una giornata di studi e l'intitolazione di una via, perché Mauro Zito sia esempio per le nuove generazioni".



Un proposito condivisibile e al quale spero che sia dato il contributo di quanti conobbero Mauro Zito.
Anch'io ho conosciuto Mauro Zito, ma ero troppo piccolo per conoscerne la storia. Sapevo, già allora, che egli era non soltanto una persona buona e operosa, come io stesso constatavo, ma percepivo che era anche qualcosa di più. Lo percepivo dal comportamento che mio padre aveva con lui. Il comportamento che si ha nei confronti di chi si stima e di chi non delude mai questa stima.



Mauro Zito era appena tornato dal Nord, dove non era voluto restare nonostante l'allettamento di un “posto” nelle Ferrovie dello Stato, come riconoscimento della sua lotta per la libertà. Per amore di questa libertà, per la cui conquista aveva rischiato la vita, preferì ritornare nella sua Sicilia, dove le condizioni si riassumevano in una sola parola: fame.
Qui incontrò mio padre e da lui ebbe ospitalità e un primo lavoro. Diventarono ancora più amici di quanto lo fossero prima dello scoppio della guerra e sempre entrambi conservarono, l'uno dell'altro un grato e affettuoso ricordo.



Mio padre, più anziano di dieci anni, è morto oltre trent'anni fa. Vorrei credere con tutte le mie forze in un Aldilà, dove oggi i due amici s'incontrerebbero e si scambierebbero il loro sorriso appena abbozzato dalle loro labbra, ma vivo e forte nel loro sguardo, che io ho avuto la fortuna di vedere.
Ecco, ci sono cascato: mi sono lasciato trascinare dalla commozione. Mi perdonino i lettori, ma non riesco a non commuovermi, perché non riesco a ricordare Mauro Zito, non ricordando nel contempo mio padre, il suo amico.
Che la terra sia loro lieve!