Giovanni Cimino condannato

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Febbraio 2019, 21:52 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ad appena una settimana dai comunicati di Giovanni Cimino e del suo avvocato, nei quali si lasciava intravvedere una sorta di persecuzione da parte del Commissariato di Cefalù, arriva una sentenza di condanna, nel cui dispositivo può leggersi:

Dichiara Cimino Giovanni colpevole dei reati allo stesso ascritti sub capo b) - in esso assorbito il reato sub capo e) - sub capo d) - riqualificata detta condotta ai sensi dell'art. 181 comma 1 D.Lgs 42/2004 - e sub capo f) e, ritenuta la continuazione tra gli illeciti predetti, lo condanna alla pena di mesi undici di arresto ed euro 39.000,00 di ammenda, oltre che al pagamento delle spese processuali...

...Ordina la demolizione dell'opera abusiva e la riduzione in pristino dello stato dei luoghi a spese dell' imputato ove costui non vi provveda spontaneamente.

Tale sentenza dimostra intanto che il Commissariato ha svolto egregiamente il suo dovere in difesa del nostro martoriato territorio, perseguendo – e non perseguitando – i responsabili che vi attentano e sostenendo le sue accuse nel processo e non contro il processo, come invece hanno fatto e fanno l'imputato e il suo avvocato.

Così scrive ancora oggi, in un suo comunicato, l'avvocato: “"Noi come avevamo detto avevamo assoluta consapevolezza di quello che sarebbe stato l'esito di questo processo. Non sono stati ascoltati i testimoni che avevamo richiesto, non hanno tenuto conto dei provvedimenti favorevoli già espressi sulla vicenda dallo stesso tribunale, non hanno voluto aspettare il giudizio della Cassazione sulla ricusazione. E quindi questa è la decisione. Confidiamo sulla decisione della Corte di Cassazione e sul giudizio di appello dove siamo sicuri di sovvertire l'odierno giudizio, rispetto ad un soggetto processato per errore perché estraneo alla condotta e per dirla come nella sentenza del Dottor Stuppia dove le inadempienze della pubblica amministrazione, che potrebbero avere indotto in errore il cittadino, ricadere su quest'ultimo fondandone una propria responsabilità." Firmato Avv. Giovanni CONDELLO

Auguro che tutto si svolga come auspicato dall'avvocato, ma il suo comunicato è quasi il diniego che in Tribunale si sia svolto un processo giusto, pur di condannare l'imputato. Non nego che le cose possano stare come egli dichiara, ma la sede per le sue dichiarazioni è la Corte d'Appello e poi la Corte di Cassazione e non la stampa e l'opinione pubblica. Non dimentichiamo che Socrate, il più giusto degli uomini, e Gesù furono condannati proprio dall'opinione pubblica.

È per evitare che possano accadere simili nefandezze che i processi prevedono oggi ben tre gradi di giudizio e a nessuno è permesso, meno ancora a un avvocato, di pensare che la sua opinione sia la verità prima ancora che si sia conclusa la ricerca della verità nelle sedi opportune. A coloro che vorrebbero una giustizia più sbrigativa consiglio la lettura dell'Orestea di Eschilo, dove scoprirebbero che già nel VII secolo a.C. le Erinni (le furie vendicative) diventavano Eumenidi (spiriti benevoli) proprio grazie a un tribunale. A meno che costoro non vogliano paragonare gli agenti del nostro Commissariato alle Erinni, che vogliono perseguitare Giovanni Cimino. Anche se così fosse, soltanto il Tribunale, nei suoi tre gradi di giudizio, può impedire che essi conducano a termine la loro furia vendicatrice.

Questo sempre che si tratti di una persecuzione da parte delle Forze dell'Ordine e non della doverosa volontà di difendere il territorio di Cefalù, come sono convinto che nessuna persona ragionevole può negare.

Aggiungo, per finire, che in Inghilterra un avvocato che si permettesse di giudicare pubblicamente un procedimento giudiziario prima della sua definitiva conclusione, verrebbe cancellato dal suo Ordine.