Deliberazioni di Giunta ripetute inutilmente

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Febbraio 2019, 22:16 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Confesso ai lettori che ho una grande difficoltà a sintetizzare i documenti partoriti da questa Amministrazione, riportati in fondo a questo intervento. Si tratta di due deliberazioni della Giunta e di due determinazioni del responsabile dell'Ufficio Tecnico. Li ho letti e riletti, ma non sono sicuro che abbiano un riferimento con la realtà, essendo essi, per quel che sono riuscito a capirne, soltanto un esempio della malattia, che affligge questa Amministrazione, la proclamite. Una malattia, che impedisce di dar seguito alle proprie promesse, rendendo le azioni amministrative non coerenti con quanto proclamato.

Passi che i proclami siano soltanto di una parte dell'Amministrazione, magari del solo Sindaco, ma è inaccettabile che essi siano opera di un'intera Giunta, com'è accaduto con le deliberazioni allegate.

In esse si è proclamato una prima volta nel 2013 e una seconda volta nel 2017 il medesimo atto d'indirizzo per la chiusura delle pratiche di condono edilizio. Si è proclamato, ma non sono seguite le azioni necessarie. E questo nonostante la pletora di dipendenti comunali e anche la nomina di tecnici esterni. Così è accaduto nel 2013 e così si è ripetuto nel 2017.

Oggi, una volta ancora l'Amministrazione ha un attacco acuto di proclamite e con una determinazione del dirigente dell'Ufficio Tecnico ecco venir fuori l'ennesimo bando per dare l'incarico di esaminare le pratiche di condono edilizio a un tecnico esterno. Quale maggior prova dell'incapacità degli uffici interni del Comune, che in oltre quattro anni non sono riusciti a chiudere una sola pratica di condono? Per non dire che al o ai tecnici esterni viene chiesto quasi un miracolo, specialmente quando questi tecnici vengono da altri comuni e da altre province, come sembra che stia per accadere oggi con la partecipazione di un tecnico di Capo d'Orlando.

A prescindere che un siffatto modo di procedere è offensivo nei confronti dei professionisti presenti all'interno del Comune, sono altre due le osservazioni da fare.

La prima riguarda lo spirito delle tre leggi istitutive del condono edilizio. Esse mirano a fare incassare ai Comuni, e per essi allo Stato, un contributo in denaro da parte dei cittadini, che per necessità o per spirito speculativo hanno costruito, sottraendosi alle norme spesso esageratamente complicate e per di più ancora più spesso applicate da una burocrazia ancora più complicata. In rispetto di tale spirito i condoni non possono essere decisi con misure esatte da un tecnico esterno, ma devono prevedere una visione più ampia e più corretta dei singoli casi; una visione che raramente può avere chi non proviene dalla società nella quale si vive o si è vissuti tanto quanto è necessario per conoscerne la realtà.

La seconda osservazione deriva direttamente dalla prima. Le Amministrazioni comunali, alle quali è demandata l'applicazione del condono, devono essere esse stesse a dare un corretto indirizzo a coloro che devono operare. Dubito fortemente che questo sia il caso di uesta Amministrazione, se il suo Sindaco, rispondendo a una interrogazione di alcuni consiglieri, così dice: “che le procedure disposte non hanno prodotto risultati attesi e pertanto la definizione delle pratiche di condono continua ad essere svolta ordinariamente dall'Ufficio, che non può garantire la dovuta celerità ed efficacia.Tale risposta risale al luglio 2018! Che cosa fa l'Amministrazione? Ripete il tentativo con un nuovo bando, nella speranza che nuovi tecnici facciano meglio. Mi viene in mente una frase di Einstein: “Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi.” Ecco, se una sintesi può farsi di quanto detto nei documenti allegati, essa si racchiude nel termine follia.

Per oggi ho finito. Al  prossimo intervento altri documenti.

Deliberazione anno 2013.pdf

Deliberazione anno 2017.pdf

 Documento -bando condono.pdf