Il decreto sicurezza: forse non sarà un bene.

Ritratto di Angelo Sciortino

20 Novembre 2018, 20:02 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Salvini oggi dichiara: “O il Dl sicurezza viene approvato entro il 3 dicembre o salta tutto.” Va bene, ma se il Decreto sicurezza facesse aumentare l’insicurezza?

Che succederebbe se aumentassero le domande d’asilo respinte, ma, per l’impossibilità pratica di espellerli, i migranti “bocciati”, restassero allo sbando nelle nostre città? Avremmo, probabilmente, più disordine, mendicità e forse illegalità. Per Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia delle migrazioni alla Statale di Milano, è proprio quello che succederà con il Decreto sicurezza. Perché “gli esponenti del governo hanno già compiuto diversi viaggi in Africa, ma finora non hanno portato a casa nessun accordo sui rimpatri.

Anche ammesso che ci riescano, se si calcola un costo minimo di mille euro per espulsione, con 1,5 milioni di euro (quelli stanziati dal decreto) si potranno deportare 1.500 persone, mentre oggi sono accolti in Italia circa 150 mila richiedenti asilo”.

Non è l’unico punto del decreto che, ad avviso di Ambrosini (ma non solo suo, ma anche di Mario Morcone, ex prefetto capo del Viminale, oggi direttore del Consiglio italiano per i rifugiati) avrà effetti opposti a quelli sbandierati. Abbassando da 35 a 20 euro giornalieri la somma che le varie organizzazioni percepiscono per ogni migrante accolto, Salvini sostiene che si danneggeranno “mafia, ’ndrangheta e pseudo-coop, mentre rimarranno attivi nel settore i “veri volontari”. Ma, obietta Ambrosini, “le organizzazioni più serie, Caritas in testa, hanno già ventilato l’ipotesi di uscire dal sistema se non potranno più svolgere un’adeguata opera di integrazione delle persone loro affidate e si troveranno ridotte a una semplice funzione di ostelli, magari aggravata da obblighi di sorveglianza semi-carceraria. Così non rimarranno i veri volontari, ma probabilmente i veri speculatori”.

Inoltre, senza più, causa tagli, corsi di lingua italiana da seguire o attività utili da svolgere, i richiedenti asilo in attesa di risposta “non potranno che ciondolare in giro senza nulla da fare. O peggio. Proprio ciò che più irrita i cittadini”. Insomma, un boomerang. A meno che, conclude velenoso Ambrosini, il vero scopo non sia quello di “aumentare la paura per riscuotere un dividendo elettorale”.