Lascari e Cefalù: le due caserme.

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Novembre 2018, 22:17 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Nel 2018 secondo i dati Anci hanno dichiarato default otto Comuni siciliani: Aragona, Monreale, Bolognetta, Borgetto, Giarre, Vizzini, Partinico e Sommatino. E altri si preparano a seguirli. Nel 2017 erano falliti in quattro. Altri nove nel 2016, sei nel 2015, una morìa. Anche Cefalù è da oltre tre anni un Comune in default. Non lo è Lascari, anzi.

Per farmi capire meglio, consentitemi una metafora militare: Lascari e Cefalù sono due caserme. Nella prima suona la sveglia e l'intero reparto scatta dopo l'adunata a eseguire il lavoro di ognuno; nella seconda, invece, suona il silenzio su ordine del suo comandante e tutti si ritirano nelle loro brande per dormire. Ecco la vera differenza tra i due Paesi, in uno si lavora e nell'altro si dorme.

Ho raccolto alcuni dati relativi all'impegno dell'Amministrazione di Lascari e di tutti i suoi cittadini a risolvere i problemi del proprio Paese. Le soluzioni proposte sono tante e per esse sono state impegnate somme ingenti, il cui totale ammonta a circa 11.600.000,00 (undicimilioniseicentomila) euro. La maggior parte di tale somma deriva da finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Il merito dell'Amministrazione di Lascari risiede, pertanto, nella sua capacità di approntarne i progetti e di dimostrarne la necessità, ma soprattutto nella sua capacità di dialogare con chi ha concesso i finanziamenti. Una vera e propria diplomazia amministrativa, che ha permesso a Lascari di ottenere i finanziamenti elencati nel seguente pdf Lavori pubblici Lascari.pdf

Mi allontano dalla sveglia caserma di Lascari e m'immergo fra le brande della caserma di Cefalù, dove tutti ronfano, convinti che quel loro ronfare comunichi qualcosa di serio, mentre invece si tratta di dichiarazioni oniriche di chi sogna. Sogna di essere il miglior sindaco della storia, il miglior assessore, il miglior consigliere; sogna, il poveretto, e non si accorge di quale sia la realtà: non ha saputo presentare un progetto per la messa in sicurezza sismica delle scuole; non ha parcheggi; i campi giochi per i bambini sono tristemente piccoli e semi abbandonati; le strade sono quelle che tutti conosciamo. Insomma, una caserma che non supererebbe un'ispezione! Per non dire della contabilità, composta solamente di spesa e non d'incassi. Con l'aggravante che non possiamo aspettarci un aumento di questi ultimi, ma sicuramente della prima. E che dire del depuratore sovradimensionato di Lascari, che riceve anche gli scarichi dell'Hotel Costa Verde, che invece dovrebbe scaricarli in quello sottodimensionato e non funzionante di Cefalù?

Nell'esercito questa caserma cefalutana sarebbe stata già chiusa, perché considerata inutile e dannosa. Per fortuna non siamo una caserma, ma non mi sembra che essa renda felici della sua esistenza le altre Istituzioni, che sembrano considerarla ormai un peso. Un peso, che sopportano, perché ormai l'Italia stessa è incapace di imporre regole certe ai Comuni. Questa, però, non è proprio una consolazione per un paese che ha non poche occasioni di sviluppo, soprattutto grazie al turismo.