Un parallelo tra Cefalù e Lascari

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Novembre 2018, 21:05 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri questo blog ha pubblicato il seguente comunicato del Comune di Lascari. Eccolo: https://www.qualecefalu.it/node/22575. Riguarda i lavori di messa in sicurezza del torrente Piletto.

Non sto scrivendo per rivolgere un plauso agli Amministratori di Lascari – non hanno bisogno del mio plauso, avendo quello dei loro cittadini - e neppure ai funzionari del Genio Civile, che hanno giustamente approvato i lavori di messa in sicurezza del torrente; ancor meno scrivo per fare un paragone tra il territorio di Lascari e quello di Cefalù, magari per dire che l'Amministrazione di Lascari ha più meriti di quella di Cefalù. Niente di tutto questo. Mi preme invece e piuttosto servirmi di tutto ciò per dimostrare la differenza tra agire e agitazione, ma anche quella che intercorre tra un politico che dice che cosa farà e quello che invece dice che cosa ha fatto.

Do subito atto proprio al Sindaco di Lascari che finora non ho letto sue dichiarazioni sulle sue intenzioni; cioè, sulle cose che avrebbe fatto, ma sulle cose che ha fatto. Una gran differenza dal Sindaco di Cefalù, che ormai da anni ci ha abituati a dichiarazioni pseudo programmatiche, come se le sue fantasie fossero fatti e non intenzioni. Quelle intenzioni delle quali è lastricata la strada per l'Inferno. E che Cefalù sia ormai un inferno in pochi ne dubitano, avendone le prove anche i più distratti, quando si guarda a molti aspetti della realtà.

Se poi aggiungiamo certe dichiarazioni, come quella riportata nel seguente link, non possiamo che prendere atto che purtroppo Cefalù dista non otto chilometri, ma anni luce da Lascari: https://www.qualecefalu.it/node/22570.

E non soltanto da Lascari, ma anche da Castelbuono o da Gangi o dalla stessa San Mauro Castelverde, come hanno avuto modo di scoprire coloro che in tali paesi si sono recati in gita o soltanto per mangiare una pizza. Questi paesi hanno certamente qualcosa in meno rispetto a Cefalù, ma fra le tante cose negative ne hanno due che li fa speciali: una vitalità culturale, che noi non abbiamo più, e una Amministrazione che non sazia se stessa, ma la città e i suoi abitanti; e non un'Amministrazione come quella di Cefalù ridotta a confondere le panelle con le tessere del Pantocratore.

Ecco, non me ne importa nulla dei procedimenti giudiziari in corso, perché li considero poca cosa rispetto a questa mortificazione della grande cultura di Cefalù e ancora meno li considero rispetto ai fatti – non le chiacchiere – dell'Amministrazione.