14 Maggio 2013, 23:51 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Oggi, 14 maggio 2013, alle località balneari "più belle" della nostra penisola è stata assegnata la “bandiera blu”.
Il simbolo con il quale la FEE -Foundation for Environmental Education- segnala le località medesime per la qualità dell’acqua e per quella dei servizi offerti ai turisti.
Per l’anno 2013 ad avere avuto assegnato il sigillo di qualità sono state 248 spiagge e 135 comuni della nostra penisola.
Rispettivamente 2 e 4 in più rispetto all'anno 2012.
La Regione con il maggior numero di bandiere blu è stata la Liguria che, grazie alle new entry di Framura (SP) e San Lorenzo al Mare (IM), ha raggiunto per la prima volta il numero di 20 località segnalate.
Le bandiere blu assegnate alla Sicilia sono state, invece, soltanto 4 : Menfi, Lipari, Ispica e Marina di Ragusa.
Una in meno rispetto a quelle del 2012.
Dall’elenco siciliano è stata esclusa, infatti, la spiaggia di Pozzallo.
Come negli anni precedenti, la FEE per assegnare le bandiere ha dato “molto rilievo alle attività di educazione ambientale e gestione del territorio che le Amministrazioni hanno messo in atto al fine di preservare l'ambiente e al tempo stesso promuovere un turismo sostenibile prendendo in considerazione indicatori quali l'esistenza ed il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti, con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi; le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio; la cura dell'arredo urbano e delle spiagge; la possibilità di accesso al mare per tutti i fruitori senza limitazioni”.
Cefalù, anche quest’anno, non ha avuto assegnato l’ambito sigillo di qualità.
Con la “vivibilità” nella quale Cefalù si ritrova nel periodo estivo e con gli altri indicatori che la FEE prende in considerazione sarebbe stato impossibile.
Pur nell’amarezza e nella delusione che, da cefaludesi, non possiamo non provare nell’apprendere la notizia, a mio giudizio, abbiamo di che consolarci.
Almeno per la qualità dell’acqua del nostro mare.
Giusto oggi, infatti, sul bagnasciuga dell’ultimo tratto della spiaggia del lungomare, il maestrale degli ultimi giorni e la risacca hanno spiaggiato milioni di creste cartilaginee di “velelle velelle” dette, anche, “barchette di San Pietro”.
Quegli idrozoi coloniali gelatinosi di colore blu intenso
che galleggiano sul mare e che grazie alla cresta cartilaginea di forma triangolare che funge da vela vengono sospinti dal vento per finire spiaggiati sui bagnasciuga.
Ancora vivi e gelatinosi, come a Cefalù è accaduto circa 5 anni addietro,
o morti con le sole vele cartilaginee, come, a Cefalù, è accaduto oggi.
Vive o morte che le “velelle velelle” vengano spiaggiate, è un buon segnale.
Secondo la letteratura scientifica, infatti, “la presenza della “velella velella” indica acque pulite, minore inquinamento marino ed attrae numerose specie di pesci in vicinanza delle coste, tanto che spesso nelle zone di pesca essa viene anche utilizzata come esca”.
Come dire che se la FEE non ha assegnato la bandiera blu a Cefalù, con tutta probabilità, non è stato per la qualità dell’acqua.
Ma, certamente, per la qualità dei servizi offerti ai turisti.
Saro Di Paola, 14 maggio 2013
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