19 Settembre 2018, 16:20 - Salvatore Ilardo [suoi interventi e commenti] |
LETTERA APERTA AL RESPONSABILE TRIBUTI COMUNE DI CEFALÙ
Non tutti hanno la possibilità, o vogliono andare, da un commercialista per pagare la Tari o l’Imu. Può capitare che, nell’adempiere tali doveri, qualche errore si possa fare, e di ciò si fa ammenda.
Colpisce, invece, che rilievi su eventuali involontari errori del contribuente vengano evidenziati dall’Ufficio Tributi del Comune appena qualche giorno prima che scadano i fatidici cinque anni.
Naturalmente, per il contribuente è un po′ difficile andare a rovistare tra le proprie carte, nel caso dovesse ancora averle conservate. Ognuno di noi dovrebbe avere un poderoso archivio.
Colpiscono, soprattutto, le sanzioni, interessi, ed altri oneri pari a circa il 40% per tali non adeguati e o non corretti tributi versati. In altri contesti, questa imposizione si chiamerebbe con un termine che noi per pudore preferiamo non pronunciare.
Mutatis mutandis, potremmo analogamente rivolgere la stessa richiesta al Comune di Cefalù di pagare i propri creditori con un incremento di pari entità. Si ha invece la spudorata richiesta da parte della “Commissione Straordinaria di Liquidazione” del Comune di Cefalù, di pretendere di scontare i debiti del Comune tra il 40% e il 60%.
Nel rivendicare il pagamento di debiti e o di crediti, ci pare che non dovrebbero sussistere condizioni particolarmente diverse, a prescindere dal ruolo pubblico o privato delle parti in causa. Inoltre, con una più efficiente amministrazione finanziaria del Comune, si potrebbe poter monitorare con una decisa maggiore tempestività la posizione dei singoli contribuenti.
Salvatore Ilardo
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