Una piccola rivoluzione nel rapporto cittadini-amministrazione

Ritratto di Angelo Sciortino

22 Agosto 2018, 21:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Qualche giorno fa, leggendo la seguente frase di Thomas Jefferson; Una piccola insurrezione, di tanto in tanto, è una cosa buona e così necessaria nel mondo politico come i temporali in quello fisico. Previene la degenerazione del governo e alimenta una generale attenzione per la cosa pubblica.”, mi chiedevo che forse a Cefalù è assolutamente necessaria una piccola rivoluzione. Come fare, però, se i cittadini sono ormai avvezzi a sopportare in silenzio lo strapotere di chi governa la Città? E allora ho avuto un'idea: perché non offrire loro uno strumento idoneo, affinché possano far sentire la loro voce? Uno strumento, che uno Stato di diritto com'è l'Italia di oggi prevede: il ricorso all'Autorità Giudiziaria. Nel nostro caso a quella contabile, la Corte dei Conti.

Lo spunto deriva da quanto ho scritto nel seguente link https://www.qualecefalu.it/node/22318 a proposito della vicenda delle cosiddette “poste vecchie” di via Matteotti. Si tratta dell'ennesima vicenda, che ha visto soccombere il Comune in una lite giudiziaria avventata, che oggi potrebbe comportare un cospicuo risarcimento da riconoscere al privato. A spese di chi? A spese del Comune e quindi a spese del cittadino, che si vedrebbe aumentare le già alte tasse, che paga per i servizi comunali. A meno che questo cittadino non chieda alla Corte dei Conti di accertare le responsabilità dirette degli amministratori nel procurare tale danno erariale e ne addebiti a loro il pagamento.

E allora ecco la mia idea per “prevenire la degenerazione” dell'Amministrazione e per “alimentare una generale attenzione per la cosa pubblica”: un esposto alla Corte dei Conti sottoscritto da un buon numero di cittadini per scoprire i responsabili politici e burocratici, ai quali addebitare i costi derivanti dai loro errori.

Lunedì 27 agosto pubblicherò su questo blog l'esposto e contemporaneamente informerò dove e come lo si potrà sottoscrivere. La necessità dei giorni che chiedo non deriva da una mia pigrizia (il testo dell'esposto è pronto), ma dal fatto che devo sottoporlo al giudizio e a eventuali correzioni da parte di alcuni amici avvocati, per evitare un atto di presunzione, che finirebbe con il somigliare a quelli di chi ha affrontato i Tribunali, perdendo e facendo perdere i cittadini.