Quanto ancora dobbiamo sopportare?

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Giugno 2018, 21:10 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Immagine di repertorio

 

Già al tempo della prima elezione di Rosario Lapunzina avevo suggerito di utilizzare, per risolvere il problema dei rifiuti solidi urbani, di impiantare uno o due mulini thor. A sei anni da allora si sono avuti miglioramenti ed è nato così il mulino Rocket.

Ridurre rifiuti con il ‘Rocket’ e trasformarli in CarbonNext rappresenta, allo stato attuale, il modo migliore per gestire il recupero termico dell’energia presente nellaspazzatura. Per questa ragione, come per il Thor, questa tecnologia è stata applicata sulla base di un accordo tra la Buzzi Unicem e il Consorzio Rifiuti di Alba-Bra, (sotto la supervisione della Provincia di Cuneo). I termini dell’accordo prevedevano, tra l’altro, una sperimentazione del ‘Rocket’ nello spazio del Consorzio Rifiuti di Alba-Bra a Sommariva del Bosco, in modo da valutare le effettive potenzialità di questa nuova macchina anche a livello industriale. Nel 2012, dopo un anno di sperimentazione positiva del nuovo impianto (tra il 2010 e il 2011), il ‘Rocket’ è stato completato al livello industriale e consegnato ‘chiavi in mano’, da circa 2 anni, (dopo una serie di controlli del Politecnico di Torino), al Consorzio Rifiuti di Alba-Bra. Si tratta, (per ora), del primo e unico impianto, nel suo genere, attualmente funzionante in Italia.

Come per il Thor, anche il nuovo macchinario della Buzzi Unicem ha costi estremamente competitivi, soprattutto se paragonati agli attuali inceneritori: un ‘Rocket’ è in grado di trattare 7 tonnellate all’ora di frazione secca leggera dei rifiuti, costa circa 2 milioni e mezzo di euro contro i 600 milioni di un termovalorizzatore da 18 tonnellate/ora. Se, oltre al mulino per la ‘micronizzazione’, ci aggiungiamo anche l’insieme degli impianti necessari alla lavorazione dei rifiuti solidi urbani tal quali da ‘monte a valle’, (tra cui un impianto TMB - trattamento meccanico-biologico per lo scarto e la selezione iniziale della spazzatura), il prezzo sale intorno ai 15 milioni di euro. Musumeci e la Regione dovrebbero riflettere, come è opportuno che rifletta anche il Comune di Cefalù.

Quanto spende annualmente Cefalù per il servizio? Oltre quattro milioni e cinquecentomila euro! E nonostante questa spesa le nostre strade sono delle vere e proprie discariche a cielo aperto con grave pericolo per la salute dei cittadini.

Eppure nessuno si muove. E forse è meglio così, vista l'assenza totale di strategia di questa Amministrazione.