Sulla triste sorte dei nostri alberi

Ritratto di Sara Musumeci

12 Maggio 2018, 09:18 - Sara Musumeci   [suoi interventi e commenti]

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Voglio qui denunciare il vergognoso lavoro di potatura in corso d'opera in questi giorni per le strade di Cefalù.

Quello che stanno facendo ai nostri alberi, in termini tecnici, si definisce “capitozzatura”: il taglio indiscriminato del fusto, delle branchie primarie o di grossi rami.

    

La capitozzatura, che in ambienti urbani viene commissionata in nome della sicurezza, in realtà non risolve alcun problema anzi, nel lungo termine, si rivela estremamente dannosa: l' albero, privato della maggior parte dei suoi rami e delle sue foglie si difenderà dall 'aggressione producendo alla svelta nuovi rami, ma questi saranno molto più esili di quelli di cui hanno preso il posto e richiederanno presto un'ulteriore potatura, proprio a causa della loro eccessiva lunghezza e fragilità.

La distruzione della chioma, inoltre, provocherà la morte di una grande parte dell'apparato radicale, cosa che ovviamente peggiorerà la forza dell'ancoraggio dell'albero al terreno.

La SIA, Società Italiana di Arboricoltura, sostiene infatti che un corretto intervento di potatura non dovrebbe rimuovere più di un terzo del fogliame e che potature drastiche possono mettere in serio pericolo la salute dell'esemplare.

Gli alberi, meravigliose creature che la Natura lentamente, nel corso degli anni, provvede a far crescere in grazia e bellezza, vengono nel giro di poche ore ridotti a miseri monconi perdendo la naturale armonia della loro forma e diventano brutti...

Un albero capitozzato ha un aspettativa di vita molto inferiore rispetto ad un albero potato correttamente: i tagli consentendo un facile accesso alle parti interne diventando punto di aggressione privilegiato per gli agenti patogeni, producendo cavità e indebolendone la struttura.

Gli effetti della capitozzatura insomma sono inesorabili: vulnerabilità, invecchiamento precoce, malattie.

Questi di cui ho parlato sono solo alcuni dei risvolti negativi che tale pratica comporta.

Non mi dilungo a parlare di tutti gli uccelli che perdono all'improvviso il loro riparo... in primavera tra l'altro, periodo di nidificazione.

Per non parlare poi dell'ombra che per noi cittadini viene a mancare proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.

Complimenti insomma a chi ha compiuto questo scempio e a chi lo ha commissionato.

È evidente a tutti che nei contesti urbani la presenza degli alberi vada gestita in modo da evitare ogni possibile danno e in modo da garantire la sicurezza; ma l' importanza della questione e la difficoltà del compito, richiedono che vadano fatte potature corrette, con cognizione di causa, per evitare di creare danni ancora maggiori e per garantire la salute stessa dei nostri meravigliosi alberi e di quel po' di natura rimasta ad allietarci ai margini delle strade e delle piazze.