1 Maggio 2018, 15:31 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Così come i miti dell'Antica Grecia hanno tracciato la nostra storia, altrettanto fanno i miti del Cristianesimo.
Una nave, che trasportava tre statue raffiguranti Maria SS.ma, era ferma a riva nei pressi di Campofelice di Roccella a causa delle bonaccia. L’Eremita Giuliano da Placia, disceso dalla montagna di Gibilmanna, scelse una di esse per la sua chiesa, ma il comandante non volle dargliela perché, disse, era già stata venduta a un cardinale. L’eremita predisse che la nave non si sarebbe mossa dal porto finché egli non avesse avuto la statua. Dopo diversi giorni il capitano constatò che la nave non poteva prendere il largo per la persistente bonaccia e così decise di cedere la statua all’eremita e solo allora poté ripartire.
La statua fu messa su una lettiga tirata da due mule, ma tutte le chiese dei paesi vicini reclamavano per sé la statua ormai considerata miracolosa. L’eremita allora lasciò libere le mule di andare a loro piacimento. Esse dopo due prime soste, l'ultima delle quali a Gratteri, si fermarono definitivamente a Gibilmanna. E così oggi noi abbiamo nella chiesa di Gibilmanna la bellissima statua attribuita a Gagini o comunque alla sua scuola.
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