Sei giorni per festeggiare la Terra

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Aprile 2018, 21:12 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Venerdì prossimo avremo le giornate dedicate alla Terra, il cosiddetto Earth Day. A leggere il programma dei sei giorni, non mancheranno certamente le chiacchiere, senza alcun dubbio tutte positive, perché nessuno dirà come stanno veramente e in concreto i fatti. E i fatti, purtroppo, mostrano un quadro fallimentare di come tra un Earth Day e l'altro viene curato l'ambiente. E non parlo soltanto dei fatti, che ognuno può vedere da sé quando cammina per le vie cittadine, ma della graduatoria stilata da Legambiente e dall'istituto di ricerche Ambiente Italia. Una graduatoria che relega Cefalù al 350° posto su 390 comuni siciliani.

Ma come viene stilata questa graduatoria? Si tiene conto dell'aria, delle acque, dei rifiuti, della mobilità e dell'energia. Basandosi su questi cinque indicatori, si costruisce quindi la graduatoria. E proprio questa graduatoria ci ha fatto sprofondare al 350°. Sulla qualità dell'aria ne sanno qualcosa gli abitanti della Giudecca, costretti a respirare i miasmi di un depuratore che non funziona; su quale acqua giunge alle nostre case ormai non c'è cittadino che non lo sappia; sui rifiuti dovremmo sentire la gratitudine dei cani e dei gatti randagi che mangiano grazie all'umido distribuito in ogni dove; sulla mobilità bloccata nessuno può considerarla positiva, se giudica dalle file interminabili per entrare in paese e dall'assenza di parcheggi; sull'energia, infine, forse è meglio stendere un velo pietoso.

Perché allora si pretende di festeggiare la Terra proprio a Cefalù? A mio modesto parere il qui pro quo nasce dalla scarsa conoscenza della lingua inglese e, per quanto riguarda l'italiano, da una grave forma di analfabetismo funzionale.

E allora? Sopportiamo!