Lettera aperta all'Assessore alla Sanità e al Direttore generale del Giglio

Ritratto di Angelo Sciortino

3 Aprile 2018, 23:03 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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All'Assessore regionale alla Sanità

Al Direttore generale dell'ospedale Giglio

 

Alcune delle esperienze negative vissute all'ospedale Giglio di Cefalù hanno surclassato le esperienze positive, che ho avuto in almeno due mesi di ricovero dopo ben tre interventi chirurgici. La gratitudine per queste esperienze estremamente positive dovrebbe spingermi a non rivolgere critiche, come ho già fatto in questo link: https://www.qualecefalu.it/node/21842. È proprio per rispetto degli aspetti positivi, però, che sono obbligato a sottolineare gli aspetti negativi. Se non lo facessi, finirei però con il consentire che l'intero ospedale, e quindi la sanità delle Madonie e parte della Sicilia, continui indisturbato nel suo degrado, piombando in un declassamento, che tante sue professionalità, mediche e infermieristiche, non meritano.

Mi rendo conto che spesso ciò accade per l'invasione della politica in un campo, che è scientifico e pertanto da gestire con metodi diversi da quelli propri della politica, quando non sono persino svolti con i metodi propri della sua sottospecie: quella clientelare. E che l'uno e l'altro metodo della politica abbia non poche responsabilità nel decadimento dell'ospedale Giglio è chiaro a chiunque lo ha frequentato per necessità sanitarie, più o meno gravi. Meno gravi quando si è dovuto sottoporre ad attese estenuanti per una semplice prenotazione di una visita o un esame di controllo; più gravi quando le sue necessità esigevano un intervento immediato, che doveva invece essere rinviato per la mancanza di strumenti diagnostici e d'intervento chirurgico assenti per ragioni finanziarie o per impotenza della sua dirigenza, vittima proprio della colpevole distrazione o ignoranza della politica.

Ammettere però questa invasione della politica non azzera le responsabilità della dirigenza del Giglio. Una dirigenza che ha nel Direttore generale il suo apice, che in quanto tale dovrebbe intervenire per approntare una strategia di difesa, che forse non eviterebbe una sconfitta, ma almeno la renderebbe più onorevole. Non per nulla questa lettera aperta è diretta anche al Direttore generale.

È diretta anche all'Assessore regionale, nella speranza che egli sia diverso da quelli che l'hanno preceduto in Governi regionali più disorientati che orientati. Una diversità sulla quale i cittadini, i cittadini che soffrono, potrebbero contare perché l'ospedale Giglio riprenda la sua ascesa verso l'eccellenza, che si è allontanata insieme al San Raffaele. Un'eccellenza che con fatica e con preparazione professionale personale in tanti primari hanno cercato di difendere, nonostante una becera politica abbia cercato di ostacolarla. Come dimenticare le minacce di chiusura del centro nascite?!

Ecco il motivo di questa lettera aperta e della scelta dei destinatari. Essi soltanto possono e devono battersi non per la sopravvivenza del Giglio, ma perché esso torni all'eccellenza.